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Domenica, 28 Aprile 2024
Periferie

Scontro sui fondi ex Gescal: "I soldi per Sperone, Zen e Borgo Nuovo alla Fiera"

La denuncia di Varrica (M5S): "Il Comune si è avventurato in una richiesta di riprogrammazione delle risorse che prevede l'abbandono di diversi progetti rilevanti". La replica di Lagalla: "Non stiamo stravolgendo nulla"

Rischiano di sfumare i progetti, per 57 milioni complessivi (fondi ex Gescal), che dovevano riqualificare i quartieri Zen, Sperone e Borgo Nuovo. A lanciare l'allarme è il deputato regionale del M5S Adriano Varrica.

"Con una nota alla Regione, il Comune si è avventurato in una richiesta di riprogrammazione delle risorse che prevede l'abbandono di diversi progetti rilevanti, come il parco pubblico con piscina e la riqualificazione della piazza Achille Grandi allo Sperone e i progetti di riqualificazione verde allo Zen. Oltre al danno, i cittadini devono subire pure la presa in giro, col surreale e incomprensibile inserimento della riqualificazione di una porzione della Fiera del Mediterraneo ritenuto dall'amministrazione Lagalla come funzionale al rilancio di Sperone, Zen e Borgo Nuovo".

Ma il sindaco Roberto Lagalla replica: "Non stiamo stravolgendo nulla. I fondi sono legati comunque a interventi in quelle tre zone. Tutto dovrà comunque passare nuovamente dal Consiglio comunale. Evidentemente, è ancora il caso di ribadirlo a chiare lettere: questi quartieri non saranno affatto privati di queste risorse". 

Lagalla ha spiegato che "la rimodulazione riguarda solo gli obiettivi e le priorità, che nel frattempo sono cambiati negli anni, e che per questi quartieri fanno riferimento soprattutto a strade e scuole. L’unico intento di rimodulazione sulla rigenerazione della Fiera del Mediterraneo, che nell’area circostante versa da anni in condizioni di degrado, ammonterebbe solo a 4 dei 57 milioni di fondi ex Gescal e necessita di un Piano integrato di intervento che ancora deve essere istituito".

Anche i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Antonino Randazzo, Concetta Amella e Giuseppe Miceli, in una nota congiunta hanno chiesto chiarezza: "Gli oltre 50 milioni ex Gescal devono rimanere destinati e spesi per i progetti di riqualificazione di Sperone, Zen e Borgo Nuovo. A questo si aggiunge anche la beffa della scelta della Rap e l’amministrazione comunale di cancellare anche la raccolta differenziata 'porta a porta' già prevista e finanziata in molti quartieri della seconda circoscrizione. Il M5S Palermo si opporrà in tutti i modi ad eventuali rimodulazioni decise dal sindaco Lagalla che dirottino queste risorse per altre finalità in altre zone di Palermo".

Sulla vicenda intervengono anche Mariangela Di Gangi e Massimiliano Giaconia, entrambi consiglieri comunali di Progetto Palermo: "Riteniamo giunto il momento che si arrivi all’atto finale di questa grande farsa chiamata fondi ex Gescal. Un intollerabile gioco delle tre carte sull’uso di finanziamenti che sono e devono restare legati non tanto a progetti specifici, quanto a una rigenerazione vera e indispensabile di tre quartieri importanti della nostra città: Sperone, Zen e Borgo Nuovo".

E il consigliere della II circoscrizione Giuseppe Piazzese avverte: "Che sia chiaro, e a scanso di equivoci lo ribadisco in maniera netta e chiara: se la rimodulazione dei fondi ex Gescal avverrà a saldi invariati, seppur a malincuore, perché si allungheranno i tempi di ricaduta sul territorio, sarò d’accordo. Se al contrario questa rimodulazione vedrà sottratte risorse al territorio della seconda circoscrizione, bedrà una mia ferma opposizione a tutti i livelli possibili".

Sempre dalla seconda circoscrizione i consiglieri M5S, Pasquale Tusa ed Emanuela Lo Nardo, si ritengono "delusi e amareggiati nell'apprendere la notizia che i soldi (ex Gescal), destinati alla riqualificazione urbana delle periferie potranno essere dirottati ad altri progetti".

Per il sindaco Lagalla però si tratta di "una polemica basata sul nulla perché la destinazione di questi fondi non è mai stata messa in discussione ed è con profonda amarezza osservare come certe strumentalizzazioni facciano male, prima che all’amministrazione, proprio ai quartieri di cui si parla e senza che venga sottolineato come il nuovo governo della città stia cercando di utilizzare finalmente fondi da quasi 60 milioni di euro che risalgono al 2016 e che non sono mai stati utilizzati".

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