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Ingroia spiega il "matrimonio" con Francesca Donato: "Ma il mio è un appoggio esterno, non avrò ruoli"

L'ex pm del processo Trattativa Stato-mafia: "Io e lei insieme per realizzare un fronte costituzionale, popolare e democratico e per costruire "un'opposizione trasversale al sistema oggi rappresentato dal Governo Draghi"

"Il mio sostegno all'europarlamentare Francesca Donato (candidata a sindaco di Palermo) è meno sorprendente di quanto sembri". All'indomani delle contestazioni al ministro della Salute, Roberto Speranza, volato a Palermo per sostenere la corsa a Palazzo delle Aquile di Franco Miceli, e che hanno visto protagonista proprio l'ex leghista, Antonio Ingroia non mostra tentennamenti. "L'onorevole Donato aveva preannunciato la sua presenza all'appuntamento perché voleva in qualche modo partecipare all'incontro pubblico del ministro per porre delle domande, più o meno scomode - dice all'Adnkronos -. Il fatto che le sia stato impedito di entrare non mi è parso un atto di tolleranza e di apertura al dissenso".

Ma quanto è accaduto davanti ai cancelli di Villa Filippina per l'ex pm antimafia è "in linea con la chiusura alle voci dissonanti che sta contraddistinguendo il nostro Paese negli ultimi anni. Ritengo che sarebbe stato meglio se il ministro Speranza non si fosse sottratto al confronto". La notizia del suo appoggio all'europarlamentare, nota per le sue posizioni sui vaccini e il certificato verde, nei giorni scorsi ha suscitato polemiche.

"Donato ha più volte dichiarato pubblicamente, oltre ad averlo detto a me personalmente, di non essere no vax - taglia corto -. Io sono vaccinato, ma sono stato molto critico nei confronti del green pass e dell'uso eccessivo che se ne è fatto in Italia: è stata una limitazione dei diritti civili e di libertà di tanti cittadini. L'ho contestato e su questa linea ci siamo trovati vicini". E la posizione dell'ex leghista sulla guerra in Ucraina? "Donato si è espressa, come me, molto criticamente rispetto all'invio di armi in quel Paese e alla partecipazione dell'Italia a operazioni militari in violazione dell'articolo 11 della Costituzione. Io difendo la Carta costituzionale e anche su questa linea di forte critica nei confronti del nostro impegno militare in un teatro bellico mi ritrovo".

Insomma, un 'matrimonio' quello tra l'ex pasionaria del Carroccio e l'ex pm del processo Trattativa Stato-mafia che nasce dalla necessità di realizzare "un fronte costituzionale, popolare e democratico" per costruire "un'opposizione trasversale al sistema oggi rappresentato dal Governo Draghi". "Siamo in una fase di emergenza costituzionale - scandisce Ingroia -.  C'è stata una totale compressione dei diritti democratici, sociali e civili, con una mortificazione del Parlamento quasi senza precedenti". Una "deriva antidemocratica non inedita", è la tesi dell'ex magistrato oggi avvocato, "a cui abbiamo assistito negli ultimi anni e a cui hanno partecipato governi di colore diverso".

Ecco perché essendo l'esecutivo attuale "un governo trasversale" ha finito per essere "la summa di questa deriva di ripetuta violazione della Costituzione".  Di fronte a una "fase di emergenza qual è quella che stiamo vivendo", allora, è necessario "un fronte a difesa della Costituzione". Anch'esso trasversale. "Bisogna mettere insieme anime della sinistra e altre che non lo sono, sorvolando su eventuali distinzioni di posizione". Ecco perché mentre a Palermo Ingroia si schiera accanto a Francesca Donato anche se, precisa, "il mio è un appoggio esterno, non avrò nessun ruolo né ci sono candidati di Azione civile nella lista che la sostiene", a Messina l'ex pm ha scelto di puntare su Gino Stuniolo "candidato di una lista squisitamente di sinistra". 
 

fonte Adnkronos

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