"Trappola per topi", lo spettacolo di Ettore Bassi in scena al Teatro Al Massimo
L'attore Ettore Bassi sarà il protagonista della commedia "Trappola per Topi", in scena al teatro Al Massimo dal 16 al 25 febbraio prossimo. Con lui sul palco, gli attori Claudia Campagnola, Dario Merlini, Stefano Annoni, Maria Lauria, Marco Casazza, Tommaso Cardarelli, Raffaella Anzalone. La regia è di Giorgio Gallone, i costumi sono curati da Francesco Marzella, le musiche di Paolo Silvestri. Il debutto è previsto per venerdì 16 febbraio alle 21.15. Si replica, sabato 17, domenica 18 alle 17.15 e ancora mercoledì 21 febbraio e giovedì 22 febbraio alle 17.15, venerdì 23 alle 21.15 e si chiude sabato 24 alle 21.15.
Il 25 novembre 1952, all’Ambassadors Theatre di Londra andava in scena per la prima volta “Trappola per topi” di Agatha Christie. Da allora, per 70 anni ininterrottamente, il sipario si è alzato su questa commedia “gialla” senza tempo e di straordinaria efficacia scenica.
"Non è consueto per me - spiega Gallone - spesso regista drammaturgo in proprio, misurarmi con un classico della letteratura teatrale. Certo da interpretare, ma da servire e rispettare. Ma non ho avuto dubbi ad accettare“Trappola per topi” ha un plot ferreo e incalzante, è impregnata di suspense e ironia, ed è abitata da personaggi che non sono mai solo silhouette o stereotipi di genere, ma creature bizzarre e ambigue il giusto per stimolare e permettere una messa in scena non polverosa o di cliché. In fondo è questo che cerco nel mio lavoro: un mix di rigore ed eccentricità. D’altronde, dice il poeta, il dovere di tramandare non deve censurare il piacere di interpretare. Nonostante poi l’ambientazione d’epoca e tipicamente British, il racconto e la trama possono essere vissuti come contemporanei, senza obbligatoriamente appoggiarsi sul già visto, un po’ calligrafico o di maniera, fatto spesso di boiserie, kilt, pipe e tè. Stereotipi della Gran Bretagna non lontani dalla semplicistica visione dell’Italia pizza e mandolino. Credo che i personaggi di Trappola nascano ovviamente nella loro epoca, ma siano vivi e rappresentabili oggi, perché i conflitti, le ferite esistenziali, i segreti che ognuno di loro esplicita o nasconde sono quelli dell’uomo contemporaneo, dell’io diviso, della pazzia inconsapevole. E credo riusciremo a dimostrarlo grazie alla potenza senza tempo di Agatha Christie, ma anche e soprattutto con il talento e l’adesione di una compagnia di artisti che gioca seriamente con un’opera “chiusa” e precisa come una filigrana, che però lascia spazio all’invenzione e alla sorpresa. In questo la scelta di Ettore Bassi come protagonista è emblematica, una promessa di imprevedibilità e insieme di esattezza. Come sempre: metodo e follia. E poi c’è la neve, la tormenta, l’incubo dell’isolamento e della bivalenza, il sospetto e la consapevolezza che il confine tra vittima e carnefice può essere superato in qualsiasi momento. Ingredienti succosi e intriganti che spero intrappoleranno il pubblico".