Da "Berta filava" a "Gianna", la notte omaggio a Rino Gaetano a Sanlorenzo Mercato
Per il ciclo “giovedì delle notti speciali”, Sanlorenzo celebra il cantautore e compositore italiano che con la sua pungente ironia ha “graffiato” un’intera generazione: a partire dalle 21.30 si apre la “Notte Rino Gaetano”.
A rendergli omaggio una resident band d’eccezione come la Monnalizard Band composta da Andrea Bellante (voce), Alessio Romeo (tastiera), Francesco Ribaudo (chitarra), Luca Giuffrida (basso), Fabrizio Taormina (batteria). Al loro fianco sul palco anche numerosi ospiti e amici dal panorama musicale palermitano, per reinterpretare in modo originale tutti i più grandi successi del grande Rino.
Un percorso tematico con un repertorio che abbraccia i brani più noti e divertenti, arricchito da digressioni e confronti aperti. Si va così dal tema “donna” - con canzoni come “Berta filava”, “Gianna”, “Aida”, “I love you Maryanna” - al filone romantico, al “nonsense” che da sempre ha caratterizzato il cantautore calabrese fino al brano che meglio ne sintetizza il pensiero, “Il cielo è sempre più blu”.
“Rino Gaetano ha travalicato i confini temporali, riuscendo ad essere attuale ancora oggi” sottolinea Andrea Bellante, voce dei Monnalizard - Basti pensare al brano “Nun te reggae più” dove con irriverenza cita apertamente personaggi dell’establishment dell’epoca in un grido d’allarme e di denuncia alla coscienza collettiva. Se si cambiano i nomi, la canzone resta del tutto attuale”.
Sottile ironia, denuncia sociale, amore sincero per la vita: sono i tratti essenziali di Rino Gaetano, artista a tutto tondo che con la sua aria scanzonata e divertita seppe delineare l’Italia del suo tempo in un ritratto tagliente e reale, ancora oggi vivo e attuale. Nel 1974 esce il suo primo album “Ingresso libero”, ma la consacrazione avviene solo quattro anni più tardi a Sanremo dove si aggiudica il terzo posto con “Gianna”.
I suoi brani non mancano di riferimenti e critiche alla classe politica italiana e, anche per questo, i suoi testi e le sue esibizioni dal vivo sono stati più volte segnati dalla censura. Il successo arriva solo decenni dopo la sua prematura scomparsa, in particolare negli anni duemila quando si registrano crescenti consensi specie tra le nuove generazioni.