Dedicato a Gaber, Valerio Mirone e Marco Cappelli alla Fabbrica 102
Terzo appuntamento de La pietra lunare, dedicato a Gaber, con Valerio Mirone & Marco Cappelli alla Fabbrica 102 il 18 marzo a partire dalle 21.
Perché proprio Giorgio Gaber? Perché La Pietra Lunare è il luogo di incontro di una comunità di pubblico e artisti aperta alla sperimentazione, allo scambio e al confronto: non solo sulla musica, ma attraverso la musica. Accade che in tempi bui vissuti fra echi di guerra e derive di intolleranza al cui cospetto ci sentiamo spesso impotenti, alcune voci emergano dal recente passato, con una straordinaria forza premonitrice.
Giorgio Gaber fu un gigante scomodo, capace di coniugare filosofia, politica e leggerezza in un linguaggio diretto, anarchico e personale: amato da tanti e odiato da altrettanti. Ma le sue parole, scritte qualche decennio fa, risuonano oggi tanto attuali e riportano nel tempo sulle ali di una musica servita con meravigliosa semplicità. Dalla sua musica, rielaborata e reinterpretata da Valerio Mirone e Marco Cappelli, prende vita un dialogo con Gaber a distanza, capace di suggerire nuove e contemporanee implicazioni.
Chi si aspetta un concerto di covers rimarrà volutamente deluso. Rumorista e studioso di throat singing e canto armonico, esperto di lingua giapponese, Valerio Mirone si divide tra l’attività di traduttore e docente di lingua giapponese alle scuole superiori e la professione di musicista e performer. Compositore per il “Teatro del Baglio” di Villafrati, per cui ha inciso un triplo album dedicato alla trilogia basata su “Horcynus Orca”, mitico ed epico poema della metamorfosi dello scrittore siciliano Stefano D’Arrigo.
Componente del Contemporary Sounds Unity di Lelio Giannetto, collabora con l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo e l’associazione culturale “Curva Minore” per la musica contemporanea. Fra i progetti di cui fa parte: “Utveggi” - quattro album e un tour in Giappone:“Pakky?ne”, disco di debutto in uscita nell’autunno del 2023. “Monogatari” e Wadi Ensemble della Fondazione “Mario Merz”.
Marco Cappelli, napoletano, divide il suo tempo tra Palermo (dove insegna chitarra classica al Conservatorio A. Scarlatti) e New York, cimentandosi con disinvoltura nell’esecuzione di musica scritta e pratica dell’improvvisazione, attraverso i confini tra generi musicali.
Ha collaborato, tra gli altri, con Avi Avital, Michel Godard, Butch Morris, Franco Piersanti, Enrico Rava, Marc Ribot, Adam Rudolph, Raiz, Elliott Sharp, Giovanni Sollima, Markus Stockhausen. La sua ricca discografia, pubblicata da etichette di prestigio internazionale come Tzadik e Mode Records, spazia da album solistici e cameristici ai suoi progetti personali come band leader. Nel 2022 ha fondato l’etichetta discografica 41st Parallel Records, stabilendo un ponte musicale tra le due capitali mondiali della musica, Napoli e New York, entrambe situate sul medesimo parallelo geografico.
Dal 4 Marzo a Fabbrica 102 in via Monteleone 32, Palermo, è tornata La Strana Coppia formata da Marco Cappelli e Mezz Gacano per lanciare il terzo capitolo de La pietra lunare. Rassegna di musica “altra” e “alta” presentata sotto l’egida dell’etichetta discografica indipendente 41st Parallel Records.
Mezz Gacano (alter ego di Davide Mezzatesta) - polistrumentista, pittore e agitatore culturale, con solido background nel “rock hard e sinfonico” - incontra Marco Cappelli - militante nell’avanguardia newyorkese e docente di chitarra classica presso il Conservatorio di Palermo, reduce da un grande concerto al Politeama Garibaldi per l’Associazione Siciliana Amici della Musica https://amicidellamusicapalermo.net/events/marco-cappelli-quartetto-gagliano/).
I due convinti sostenitori dell’ipotesi che Palermo sia ricchissima di “sostanza musicale”, spesso ignorata dai circuiti d’intrattenimento, decidono di dar vita, complice l’ospitalità di Fabbrica 102, a La pietra lunare, rassegna unica nel suo genere, intergenerazionale ed eterogenea.
I precedenti capitoli della rassegna (Marzo-Maggio e Novembre-Dicembre 2023) hanno dato ragione all’ipotesi della Strana Coppia, vedendo avvicendarsi sul palco di Fabbrica102 un nutrito gruppo di musicisti di estrazione diversa, legati alla scena artistica palermitana e non solo, calorosamente accolti da un pubblico fidelizzato che ha dimostrato di credere, insieme con gli artisti, in una creatività senza confini e in un prolifico scambio di idee, esperienze e progetti.
Riassunto: la politica dei grandi eventi fa di certo battere cassa e offre l’opportunità di ascoltare grandi nomi, ma la cultura di una città vive anche della propria scena locale. Accade in tutte le grandi capitali culturali del mondo, da cui spesso i “grandi nomi” provengono e anche a Palermo esiste una ricchissima vena di creatività sommersa, che emerge a tratti in oasi di straordinaria originalità.