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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Mutui, perché a luglio le rate a tasso variabile rischiano aumenti fino al 70%

L'annunciato rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea per ridurre l'inflazione farà aumentare il costo del denaro di almeno 25 punti base, con effetti a cascata sui finanziamenti alle famiglie

La Banca centrale europea alzerà ancora i tassi di interesse: si tratta di una mossa che è stata criticata da più parti, con il timore che si arrivi a una recessione e a un crollo del mercato immobiliare. Sta di fatto che l'imminente aumento del costo del denaro annunciato dalla Bce potrebbe fornire nuovo carburante alla corsa delle rate dei mutui per l'acquisto della casa.

La Federazione autonoma bancari italiani (Fabi) ha stimato gli effetti per il 2023 su varie tipologie di finanziamenti, per capire quali tipi di mutuo saranno più interessati dalla stretta monetaria di luglio. Secondo le previsioni della Fabi, con un rialzo del costo del denaro di 25 punti base, a vedere gli aumenti maggiori saranno i tassi di interesse sulle rate dei mutui a tasso variabile. A differenza del tasso fisso, la rata flessibile è infatti più soggetta alle fluttuazioni in positivo e in negativo del mercato monetario.

Il sindacato dei bancari calcola per il 2023 un aumento dei tassi di interesse fino al 60-70% per le rate dei mutui variabili e un raddoppiamento per le rate dei mutui a tasso fisso. Ecco una simulazione: per un mutuo a tasso fisso da 200 mila euro a 25 anni, con un tasso di interesse superiore al 6% la rata mensile raggiungerà i 1.341 euro, mentre per un prestito da 100 mila euro a 25 anni col tasso al 5,6% la rata mensile sarà di 627 euro. Non tutte le categorie di mutuo, però, saranno interessate dalla stretta della Bce: le rate dei vecchi finanziamenti a tasso fisso erogati fino al periodo 2021-2022, ad esempio, resteranno così come sono fino alla fine del piano di rimborsi.

La Fabi non esclude un'ulteriore salita delle rate dei vecchi mutui a tasso variabile, dopo che negli ultimi anni sono già cresciute del 75%. Chi prima pagava una rata mensile da 500 euro, ad esempio, oggi la paga 875. In sei anni il valore complessivo dei mutui per l'acquisto della casa è cresciuto di 50 miliardi, toccando quota 425,5 miliardi di euro. In Italia le famiglie che hanno sottoscritto questo tipo di finanziamento bancario sono 3,5 milioni, circa la metà del valore di tutte le forme di finanziamento, che includono anche il credito al consumo e i prestiti personali.

L'aumento dei tassi di interesse avrà ripercussioni non solo sui mutui, ma anche su altre forme di finanziamenti bancari. L'analisi della Federazione autonoma bancari italiani evidenzia negli ultimi mesi un calo nelle erogazioni di prestiti personali, così come del credito al consumo. Dal mese di luglio costerà di più anche onorare le rate per l'acquisto di altri beni materiali, come automobili ed elettrodomestici. Il tasso di interesse medio potrebbe arrivare al 13,6% con le rate della macchina, che in dieci anni potrebbero aumentare complessivamente di 10mila euro.

Fonte: Today.it

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