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Cronaca Zen

Zen, riaperto il giardino grazie al volontariato

Inaugurato il Giardino dello Zen intitolato ad Agostino Catalano. Presenti alla cerimonia le istituzioni con l'Assessore Raimondo, l'Associazione Polizia di Stato, la famiglia di Catalano. Apposta una targa in memoria del caposcorta di Borsellino.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Si è svolta questa domenica alle ore 11 la cerimonia di riapertura del Giardino dello Zen che in questi giorni ha impegnato i volontari internazionali portati a Palermo dal progetto dell'Associazione Sorridere Insieme onlus. Due settimane di impegno manuale e scambio culturale che ha restituito dignità di Giardino a quel pezzo di terra che appariva ormai come una campagna abbandonata da troppo tempo. "E' un quartiere che alza la testa quello che si è presentato oggi all'inaugurazione del Giardino Catalano, pulito la prima volta raccogliendo oltre 100 sacchi d'immondizia e sterpaglia e ripulito una seconda volta dopo che gli ambulanti del mercatino lo avevano risporcato giovedì scorso" ha commentato Francesca Pitti, presidente dell'Associazione Sorridere insieme onlus.

Oltre all'Associazione Sorridere Insieme onlus erano presenti all'inaugurazione anche altre associazioni del quartiere. La cerimonia, con tanto di picchetto d'onore dell'Associazione Nazionale della Polizia di Stato si è conclusa con l'apposizione di una targa in memoria di Agostino Catalano. Presente alla cerimonia anche la sorella e il fratello del caposcorta vittima della mafia. "Tanti anni fa la targa di mio fratello era messa in un angolo e fu divelta" - ha spiegato Tommaso Catalano, fratello di Agostino - "Adesso è l'occasione per riportare una nuova targa qui. E' importante che ci sia la targa e ci sia il giardino, perché Agostino Catalano era uno di noi, una persona dello Zen che ha creduto nella giustizia. Sarebbe bello che la sua storia possa servire a veicolare questi valori ai giovani di questo quartiere anche attraverso il racconto dei loro genitori".

Palermo è città di contraddizioni dove giustizia e ingiustizia sono due facce della stessa medaglia. Mafia e antimafia, chi sporca e chi è pronto a ripulire, anche questo è lo Zen. E' quanto ha detto Fra Loris, frate cresciuto allo Zen che ha raccontato senza giri di parole quanto bisogno di legalità c'è in questo quartiere: "Sono figlio del quartiere e so cosa vuol dire aver paura ad entrare qui, io sono contadino e sono pronto a lavorare per questo quartiere. Invito le istituzioni a organizzare, coinvolgendo associazioni attive come Sorride Insieme onlus, una tavola rotonda volta a trovare soluzioni all'emarginazione che questo spaccato di Palermo vive".

"All'Associazione Sorridere Insieme va l'apprezzamento del Comune, sono ragazzi che insieme alle loro famiglie dimostrano che questo quartiere è ricco di tanta umanità" - ha commentato l'Assessore al Verde Pubblico del comune di Palermo prof. Raimondo presente all'inaugurazione, che ha aggiunto - "Spesso questo contesto viene indicato come un'isola. Lo zen non è un'isola, è parte integrante della città di Palermo e in questo senso io nel prendere l'incarico da Assessore ho preso l'impegno di trattare lo Zen come quartiere di via Libertà"

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