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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Truffa da 4 mila euro dopo una richiesta di prestito online, indagato anche un palermitano

Seguendo il denaro la polizia di Senigallia è risalita al sessantenne siciliano, a un settantenne della provincia di Sassari, a un 55enne della provincia di Bari e a un 23enne straniero residente nel Salernitano. I quattro sono risultati gli intestatari delle carte prepagate su cui sono stati effettuati i pagamenti

Seguendo il denaro, la polizia è risalita ad un sessantenne della provincia di Palermo, ad un settantenne della provincia di Sassari, a un 55enne della provincia di Bari e un 23enne straniero residente nella provincia di Salerno, intestatari delle carte prepagate dove erano stati effettuati i pagamenti. I poliziotti del Commissariato di Senigallia, in provincia di Ancona, hanno concluso un'indagine per truffa aggravata in concorso commessa ai danni di un 65enne. Le indagini sono partite dalla denuncia di un uomo che, avendo necessità di accedere ad un prestito personale, aveva visitato vari siti internet sino ad individuare una piattaforma che concedeva prestiti a condizioni convenienti.

L'inganno

Da lì si era così fidato dei vari interlocutori che, tramite comunicazioni inviate via WhatsApp, lo avevano invitato ad effettuare pagamenti su varie carte di credito prepagate per spese e commissioni varie utili per instaurare la pratica e ottenere il prestito richiesto. Le richieste di pagamenti, protrattesi per un mese, avevano fruttato ai truffatori oltre 4 mila euro attraverso 20 operazioni di ricariche effettuate dalla vittima, presa dall’esigenza di ottenere il prestito fino a quando si è rivolto alla banca, a Senigallia, scoprendo che non risultava nessuna pratica a suo nome e che, probabilmente, era incappato in una truffa.

La denuncia

A quel punto l’uomo si è rivolto alla polizia e le indagini hanno permesso di ricostruire le modalità del raggiro e le persone coinvolte. I truffatori, dopo aver pubblicato sulla piattaforma internet falsi annunci pubblicitari di erogazioni di prestiti a condizioni molto favorevoli, venivano contattati da ignari soggetti bisognosi di liquidità. Così era inizIato il raggiro, con un primo contatto su Whatsapp e la promessa di accesso al credito, seguito dalla richiesta di documentazione per l’apertura della pratica. Durante il fittizio iter burocratico, erano state richieste le ricariche di carte di credito prepagate. La ricostruzione dei movimenti di denaro ha permesso di risalire ai quattro indagati, intestatari delle carte prepagate dove erano stati effettuati i vari pagamenti. Fonte: SalernoToday.it

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