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Cronaca Monreale

Cimitero degli orrori a Monreale: "Anche 'il Messina' deve mangiare", prete indagato

Il sacerdote - non sapendo di essere intercettato - avrebbe chiesto ad una cliente 5 mila euro per rinnovare il contratto relativo all'affitto del loculo. Il "signor Messina" è finito in arresto insieme al figlio, al nipote e ad manovale: gestivano illecitamente il camposanto

C'è anche padre Michele Musumeci, il sacerdote che per un breve periodo è stato a capo del monastero di San Martino delle Scale, tra gli indagati nell'inchiesta sulla compravendita di loculi e sepolture nel cimitero della frazione di Monreale. Don Musumeci avrebbe preteso 5 mila euro per rinnovare il contratto relativo all'affitto del loculo. La donna si sarebbe rifiutata di pagare, i due si sarebbero poi accordati per la somma di 1.600 euro. Quattrocento sarebbero andati a don Michele, altri 650 dati a Giovanni Messina, componente dell'organizzazione criminale che gestiva il commercio delle sepolture. "Anche il signor Messina deve mangiare", dice il sacerdote, non sapendo di essere intercettato.

Giovanni Messina questa mattina è finito in arresto nel corso dell'operazione definita "cimitero degli orrori" insieme  al figlio Salvatore Messina, al nipote Salvatore Messina detto "Salvuccio" e al manovale Antonino Campanella, trentatreenne palermitano. Divieto di dimora e obbligo di firma per la moglie Erminia Morbini. Gli arrestati sono accusati di truffa, falsità in atti pubblici commesse da privati, falsità in certificazioni, violazione di sepolcro, vilipendio delle tombe, vilipendio, occultamento, distruzione, soppressione e sottrazione di cadavere.

Spostavano le salme per vendere le sepolture ad altri: arrestati

Chiedevano fino a cinquemila euro seppellire i defunti nel cimitero, dopo aver liberato il posto spostando - senza nessun permesso - le salme o costruendo abusivamente. Gestivano anche i falsi rinnovi delle concessioni. Il conto - emerge dalle intercettazioni - si pagava "solo in contanti, 4.750 per la concessione e 250 per l'immissione della bara". A parlare con un cliente è il capofamiglia Messina. Il prete è coinvolto in una tentata estorsione ai danni di una donna che insieme al fratello aveva acquistato due loculi. 

Indagini anche sull'Asp

"Non abbiamo trovato i registri previsti dalla legge nei quali devono essere riportati tutte le nuove tumulazioni, gli spostamenti delle salme, le estumulazioni e lo spurgo dei loculi", dice Guido Volpe, il comandante dei carabinieri della Compagnia di Monreale che ha scoperto la compravendita di loculi. Anche la Guardia di Finanza ha iniziato ad indagare sull'organizzazione e sui fondi che giravano nella gestione del cimitero. L'inchiesta è solo all'inizio. Si punta il dito sull'assenza di controlli degli uffici del Comune di Monreale e dell'Azienda Sanitaria che per anni non si sono accorti di nulla.

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