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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Da Monte Pellegrino a capo Gallo, Stelle cadenti: ecco dove ammirarle

Tra poche ore lo spettacolo dello sciame meteorico della notte di San Lorenzo. Per godere di una vista "perfetta" è importante allontanarsi dalle luci della città. I monti sono le mete ideali

Arrivano le Perseidi, uno sciame meteorico che attraverso l'orbita del pianeta Terra durante il periodo estivo. La pioggia meteorica si manifesta dalla fine di luglio e fino oltre il 20 agosto. Il picco di visibilità di questa manifestazione celeste si concentra intorno al 12 agosto, con una media di circa un centinaio di scie luminose ogni ora che è possibile osservare ad occhio nudo dalla Terra. Questa notte, che tiene i più curiosi o i più "romantici" con il naso all'insù, è meglio conosciuta come notte di San Lorenzo: le Perseidi sono infatti chiamate "Lacrime di San Lorenzo". Anticamente il momento di picco era collocato intorno al 10 agosto, ma per effetto della precessione degli equinozi si è spostato nel corso dei secoli di circa due giorni avanti. La cometa che ha dato origine a questo sciame è la Swift-Tuttle, con un nucleo di circa 10 chilometri, il cui ultimo passaggio nel perielio è avvenuto nel 1992 e il prossimo dovrebbe realizzarsi nel 2126. Dunque, le meteore che noi vediamo ora sono le particelle rilasciate durante le passate orbite della cometa.

Ma per potere osservare questo fenomeno è necessario allontanarsi dalle luci della città, trovare un luogo appartato e distante dall'urbanizzazione, dove l'occhio non può essere particolarmente disturbato dalle luci artificiali. A Palermo, il punto più "classico" dove posizionarsi per vedere lo spettacolo è Monte Pellegrino. Molti preferiscono accostare un bagno alla paziente osservazione. Per questa ragione i posti di mare maggiormente consigliati per questo fine sono il lungomare di Sferracavallo, in particolare Barcarello. Altra zona particolarmente indicata, perché "lontana" dalle luci della città, è la riserva di Capo Gallo, vicino Mondello, dove le rocce  sembrano essere adatte ad un'osservazione lunga e comoda. Per chi avesse possibilità di spostarsi una possibile meta ideale è il rifugio dello Zingaro: 1650 ettari e una fascia litoranea di 7 chilometri, formata da una costa rocciosa di calcari del mesozoico, intercalata da numerose calette dove il mare fa da sfondo e completamento alle bellezze paesaggistiche del territorio. Altro luogo consigliato è il Monte Pizzuta, il rilievo più alto della catena dei monti di Piana degli Albanesi con i suoi 1.333 m, nonché la seconda cima più alta della Sicilia occidentale. Anche Monte Cuccio, con un'altezza di 1050 m sopra il livello del mare, si presta per l'occasione, ma meglio posizionarsi nel versante esterno del monte, ossia in quello dal lato opposto della discarica provinciale di Bellolampo.

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