Gli strappa il cellulare mentre la vittima parla al telefono, poi chiede il riscatto: arrestato
E' successo nella zona della stazione centrale. In manette - dopo lunghe indagini - un tunisino di 28 anni, a Palermo senza fissa dimora, in manette per i reati di furto con strappo e tentata estorsione
Avvicina la vittima mentre parla al cellulare nella zona della stazione centrale, quindi le strappa il telefonino dalle mani e scappa. Poi "riaggancia" il malcapitato, dopo due giorni, per chiedere il "riscatto". Un tunisino di 28 anni, Nizar Jbeili, a Palermo senza fissa dimora, è stato arrestato per i reati di furto con strappo e tentata estorsione. La vittima, dopo aver subito il furto, ha pagato il "riscatto" per la restituzione del telefonino. Ma Jbeili, invece di rispettare i patti, avrebbe deciso di tenere con sé il cellulare.
Così è scattata la segnalazione alla polizia. La vittima ha contattato gli agenti della sezione investigativa del commissariato Oreto-Stazione che hanno avviato le loro indagini. Che si sono concluse adesso dopo due mesi.
"Sin da subito - spiegano dalla questura - i poliziotti hanno dovuto affrontare i problemi legati al fatto che il tunisino non risultava censito a Palermo. Per alcuni giorni gli agenti hanno raggiunto decine di luoghi di ritrovo di cittadini extracomunitari, alla ricerca di un nome più che di una identità e di un volto. Dopo avere ottenuto un identikit del ricercato ed avere faticosamente ricostruito stralci della permanenza dell’uomo a Palermo, lo hanno rintracciato mentre passeggiava in via Rocco Pirri".
Solo dopo avere raggiunto il Gabinetto regionale di polizia scientifica e avere confrontato le impronte del tunisino, gli agenti hanno avuto la certezza di avere a che fare con Jbeili, che in passato aveva utilizzato diversi nomi fasulli (in gergo tecnico "alias"). I poliziotti hanno, così, dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare. Il ventottenne si trova adesso recluso in carcere.