"La solidarietà non si arresta", corteo per le vie del centro per Carola Rackete
Associazioni mobilitate a supporto del comandante della Sea Watch3. In prima fila c'è il sindaco Leoluca Orlando: "Salvini è un giovane Mussolini, dobbiamo impedire che diventi il Mussolini maturo: quello che ha prodotto guerre e genocidi"
Non si spegne il dibattito attorno al caso Sea Watch3 e all'operato del comandante Carola Rackete, arrestata nel porto di Lampedusa dopo avere forzato il blocco e avere speronato una motovedetta della guardia di finanza per fare sbarcare i 40 migranti che erano a bordo della nave. Nel pomeriggio in città una nuova manifestazione a supporto della giovane donna, organizzata da diverse associazioni e supportata dal Comune. In testa al corteo (da piazza Verdi al porto) e dietro un enorme striscione con scritto "Migrare non è reato. Salvare vite non è reato. La solidarietà non si arresta" c'è il sindaco Leoluca Orlando. "Salvini - ha detto ai cronisti - è un giovane Mussolini, dobbiamo impedire che diventi il Mussolini maturo: quello che ha prodotto guerre e genocidi".
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E il primo cittadino ha rilanciato l'iniziativa anche tramite i suoi canali social: "Ancora una volta la città di Palermo sta dalla parte del rispetto dei diritti, della Costituzione, dalla parte delle convenzioni internazionali. Migrare non è reato, salvare vite non è reato, la solidarietà non si arresta. #CarolaLibera".
Aggiornamento delle ore 20:56
Proprio mentre era in corso la manifestazione, il gip di Agrigento non ha convalidato l'arresto del comandante. Notizia accolta con gioia dai manifestanti, Orlando per primo. "Ho sempre avuto fiducia -ha detto all'AdnKronos - nella giustizia italiana perché ho fiducia nella Costituzione che recepisce le convenzioni internazionali. Inviterò Carola a Palermo per darle la cittadinanza onoraria. Adesso chiedo ai magistrati di accertare se il ministro Salvini ha commesso un illecito nell'impedire l'adempimento del dovere".