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Cronaca

Abusivismo: multe e denunce Ballarò, scovato deposito del falso

L'operazione condotta dalla finanza si è snodata nelle principali borgate marinare di città e provincia. Colpiti 34 ambulanti che vendevano prodotti di ogni genere, dalle borse al pesce. Nel centro del capoluogo due senegalesi proteggevano il "tesoro"

Operazione contro abusivismo e contraffazione: scovata centrale del falso a Ballarò, sanzionati ambulanti per 30 mila euro. L'ultimo articolato piano della guardia di finanza, che ha riguardato in particolare modo le località turistiche di Mondello, Sferracavallo, Isola delle Femmine ed altre importanti zone balneari dei comuni di Bagheria, Partinico, Cefalù ed Altavilla Milicia, ha permesso di porre un freno alla pirateria, al commercio ed alla ristorazione abusiva. Sono 12 i soggetti denunciati alla Procura della Repubblica per illeciti di carattere penale.

Passate al setaccio le borgate marinare di città e provincia, sono "saltati fuori" 34 ambulanti che vendevano generi alimentari, bevande, prodotti ortofrutticoli e ittici. Quattordici di loro erano del tutto abusivi poiché privi di autorizzazione e completamente sconosciuti al fisco: non avevano alcun registratore di cassa. Per loro sono state elevate multe per un importo complessivo di 30 mila euro. Durante il piano la finanza è riuscita a mettere sotto sequestro 12 mila prodotti contraffatti e commercializzati in violazione delle norme a tutela della sicurezza.

Si tratta di circa 800 pezzi tra occhiali da sole, borse, scarpe e prodotti per la cosmesi, circa 7.500 tra cd e dvd di musica o film (a volte anche titoli ancora presenti nelle sale cinematografiche) tutti privi di contrassegno Siae, 500 calamite e prodotti ortofrutticoli che complessivamente raggiungevano la tonnellata di peso. I generi alimentari sequestrati sono stati devoluti in beneficenza a diversi istituti della provincia. Proseguendo con l'operazione la guardia di finanza è arrivata a scovare l'ennesima centrale del falso a Ballarò. Trovata un'abitazione utilizzata come deposito, all'interno della quale erano custoditi 18 mila articoli contraffatti e "protetti" da due senegalesi. C'erano sia prodotti finiti, principalmente magliette, che etichette da applicare su capi d'abbigliamento anonimi.

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