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Venerdì, 26 Aprile 2024
Mafia

Colpo della Finanza, sequestrati beni per due milioni al boss di Porta Nuova

Si tratta di Alessandro D'Ambrogio, finito in carcere nel luglio 2013 nell'ambito dell'operazione Alexander. Sigilli a case, auto e anche alle pompe funebri davanti alle quali la scorsa estate la processione della Madonna del Carmine si fermò per fare l'inchino

Operazione congiunta del Gico della guardia di finanza e del reparto operativo dei carabinieri di Palermo. Sequestrati questa mattina, ad Alessandro D'ambrogio, beni per due milioni di euro. Si tratta del boss di Porta Nuova, finito in carcere nel luglio 2013 nell'ambito dell'operazione Alexander. Nel dettaglio sono stati posti i sigilli a due imprese che operano nel settore delle onoranze funebri, tre immobili ad uso commerciale, un'abitazione ed un'autovettura. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Palermo-Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

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D'Ambrogio, 40 anni, uscito dal carcere ad aprile 2011 e già condannato con sentenza irrevocabile per i reati di associazione mafiosa, estorsione ed associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, secondo i militari "coordinava le attività illecite, in particolare del settore delle estorsioni, e si occupava del sostentamento dei detenuti e dei loro nuclei familiari, intrattenendo rapporti con altri esponenti mafiosi, facenti parte di diversi mandamenti, tra i quali quelli di Bagheria, Tommaso Natale, Pagliarelli, Brancaccio, Arenella - Resuttana, Villabate - Misilmeri e Noce - Cruillas".

Il sequestro eseguito trae origine dalle investigazioni condotte dai carabinieri e dalle indagini patrimoniali svolte dal Gico della Finanza di Palermo, le quali hanno consentito di rilevare come l'agenzia con l'insegna "onoranze funebri D'Ambrogio", formalmente intestata a "stretti" parenti, "sia stata gestita dall'interessato, che la utilizzava abitualmente non solo per svolgere l'attività lavorativa ma anche come luogo di incontro con altri associati mafiosi. Si tratta dell'impresa funebre davanti alla quale, la scorsa estate, la processione della Madonna del Carmine si fermò per fare l'inchino in suo onore. D'Ambrogio, tra l'altro, non ha mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi, fatta eccezione per importi di entità irrisoria denunciati in relazione ad attività lavorativa svolta in ambito carcerario nel 2003 e nel 2004.

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