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Sabato, 27 Aprile 2024
Il corteo / Bagheria

La marcia antimafia Bagheria-Casteldaccia 40 anni dopo: "Non abbassare la guardia"

Settanta le adesioni da tutta la Sicilia all'iniziativa promossa dal Centro Pio La Torre. Hanno partecipato scuole di ogni ordine e grado, amministrazioni pubbliche, enti e associazioni, Università, la Diocesi di Palermo, sindacati e forze dell'ordine

La folla, la memoria, la lotta alla mafia. C'è tutto questo nel giorno del quarantesimo anniversario della marcia contro Cosa nostra da Bagheria a Casteldaccia. Settanta le adesioni da tutta la Sicilia all'iniziativa promossa dal Centro Pio La Torre. Una giornata indimenticabile per tutti coloro che oggi hanno partecipato all'evento a 40 anni da quella storica marcia antimafia che il 26 febbraio 1983 ha portato in corteo, a braccetto, da Bagheria a Casteldaccia, chiese locali, movimento sindacale, operai, movimenti studenteschi e amministrazioni comunali della provincia e oltre.

Oggi quel corteo si è ripetuto, e a migliaia hanno partecipato, con una rappresentanza vasta di studenti di tutte le scuole di Bagheria e del circondario accompagnati dai loro insegnanti, dirigenti scolastici e da alcuni genitori. Tantissime le istituzioni presenti, i Comuni, la Città metropolitana, la Commissione regionale antimafia con il presidente Antonello Cracolici, l'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice,  numerosissimi i sindaci della zona, oltre ai sindaci di Bagheria Filippo Maria Tripoli accompagnato da tutta la Giunta e dal presidente del Consiglio comunale Michele Sciortino e numerosi consiglieri, il sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto e anche i primi cittadini dei Comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara terre che sono state condizionate dalla presenza e origine del boss Matteo Messina Denaro recentemente assicurato alla giustizia.

Tra i partecipanti anche don Cosimo Scordato e don Francesco Stabile che 40 anni fa erano presenti alla storica marcia, numerosi dirigenti scolastici, associazioni e sindacati. Presenti anche esponenti politici regionali e nazionali, fra cui l'ex premier Giuseppe Conte e l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Il lunghissimo corteo ha percorso tutta la strada dei Valloni, nota per essere la via di fuga di spietati killer mafiosi, sino a giungere alla piazza Madrice di Casteldaccia, dove si sono tenuti alcuni interventi dal palco.

Alla marcia anche il Coisp di Palermo, sindacato di polizia. Il segretario generale provinciale del Coisp di Palermo Sergio Salvia dichiara che "l’evento cristallizza l’instancabile lavoro fatto in questi quarant’anni dalla società civile, affinché avvenisse e si concretizzasse un cambiamento al suo interno. E’ innegabile che i risultati fin qui raggiunti siano significativi, ma la strada da percorrere è ancora lunga e solo lo sforzo comune dello Stato e della società civile porterà alla fine del fenomeno mafioso. Questi momenti simbolici e di memoria servono a ribadire che non possiamo abbassare la guardia nei confronti della criminalità organizzata e del malaffare perché la mafia non è stata ancora sconfitta, come hanno dimostrato i recenti risultati investigativi ottenuti con l’arresto del latitante Messina Denaro".

Tra i partecipanti anche Giuseppe Conte che durante la marcia si è collegato in diretta con un altro evento contro la criminalità organizzata in Calabria."Oggi uniamo idealmente Sicilia e Calabria, due terre che soffrono per le mafie. Lottiamo insieme contro la criminalità organizzata", ha detto il leader del M5s.

A prendere la parola per prima Loredana Introini, presidente del centro studi Pio La Torre. "I giovani meritano un futuro diverso dal nostro - ha detto la presidente - noi adulti abbiamo il dovere di accompagnare i giovani in questo passaggio generazionale. Dopo di lei è intervenuto il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, in rappresentanza dei numerosi sindaci presenti inclusi quelli del distretto 39: Di Giacinto ha ricordato il 1982 che  fu un anno terribile. "Si contarono in poco tempo ben 12 omicidi nei comuni di Bagheria, Casteldaccia e Altavilla Milicia. Allora anche le istituzioni negavano la presenza della mafia".

Emozionante l’intervento di don Cosimo Scordato, fra i promotori della marcia di 40 anni fa. Don Scordato rivolgendosi ai giovani ha detto: "Vi chiedo perdono, avremmo dovuto consegnarvi una società già libera dalla mafia. Ma adesso è possibile rompere il binomia Sicilia uguale mafia. Dobbiamo invece dire Sicilia uguale bellezza e vita. La strada è lunga ma dobbiamo farcela. A voi ragazzi chiedo di non abbandonare la Sicilia". Ha poi dato appuntamento tra 10 anni, al cinquantesimo anniversario.

Alla marcia antimafia ha partecipato pure una delegazione di Azione Sicilia composta da Fabrizio Ferrandelli, componente della segreteria nazionale, e Maria Saeli, della direzione nazionale: "Oggi, grazie al Centro Pio La Torre, come da 40 anni, questa strada è ricca di giovani, di cittadini che sognano e vogliono un futuro diverso, una Sicilia diversa. Per questo abbiamo voluto esserci fortemente, per continuare a dire 'no' alla mafia".

"Le istituzioni vanno schierate sempre, senza se e senza ma contro le mafie. A fianco dei giovani di tante scuole palermitane oggi ho sfilato alla marcia antimafia da Bagheria e Casteldaccia, a quarant’anni dalla prima iniziativa. Oggi non potevo mancare anche nella funzione di componente della Commissione antimafia", afferma Marianna Caronia, capogruppo della Lega all’Ars.

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