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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Tribunali-Castellammare

L'arcivescovo Lorefice inaugura "Oratorio vivo" alla Kalsa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

È stato inaugurato ieri sera nel quartiere palermitano della Kalsa "Oratorio vivo", un centro di ascolto per i giovani. L'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice ha celebrato una messa al santuario di Santa Teresa. Al termine della funzione Lorefice ha benedetto i locali dell'oratorio dove si è tenuta la mostra fotografica dei "Ragazzi della Kalsa", con diverse immagini che testimoniano come il giudice Giovanni Falcone, insieme ad altri giovani negli anni '50, frequentavano l'oratorio del suo quartiere d'origine. Per festeggiare l'evento il Teatro dei Ragazzi, che svolge la sua attività musicale e artistica presso l'istituto Artigianelle, ha offerto una propria performance. Tra i presenti Maria Falcone, sorella del magistrato, Carolina Varchi, vicesindaco di Palermo, don Domenico Luvarà, direttore dei Salesiani di Santa Chiara e don Domenico Saraniti, direttore del Don Bosco Ranchibile.

"Il nome della Kalsa - ha detto l'Arcivescovo Corrado Lorefice nel corso dell'omelia - è legato a tre cristiani palermitani: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Pino Puglisi. A Palermo c'è bisogno di persone che vivano una vita di fede. Se un mio confratello mi ha detto che il 54% di uomini e donne che partecipano all'eucarestia oggi pensano che i migranti non dovrebbero mettere piede nella nostra terra, vuol dire che abbiamo perso tutti. Così come se oggi i giovani a Palermo hanno bisogno della 'polverina' per essere felici o se un turista ha paura di venire in città, abbiamo fallito nella nostra missione. Spero che da questo luogo escano persone che possano seguire Gesù e servirlo veramente. Oggi Palermo ha bisogno di veri cristiani che facciano sul serio. Paolo, Giovanni e Giuseppe erano accomunati dal fatto che a tutti e tre chiedevano 'ma chi te lo fa fare?', ma sono rimasti al loro posto, hanno seguito l'esempio del Signore hanno perso la vita seguendolo. In questo oratorio sarà importante che tanti cristiani adulti, formatori, educatori, siano da esempio e da guida per le nuove generazioni".

"Noi adulti non possiamo più rinviare il nostro impegno educativo" afferma Don Giuseppe Di Giovanni, parroco della Kalsa e rettore di Santa Teresa. "Vogliamo riproporre il modello pastorale-oratoriano ai giovani di oggi. Creare uno spazio aperto, dove possano trovare una porta sempre aperta per ritrovare se stessi. È urgente fare qualcosa per il nostro futuro e già nel presente bisogna investire sulle risorse e i talenti dei nostri giovani, in modo che non si perdano nel buio fitto di una strada senza ritorno".

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