"Istruisciti per non diventare come me", città invasa da manifesti contro razzisti e omofobi
Si chiama "La voce del popolo" l'iniziativa di Guerrilla Spam che ha raggiunto Palermo dopo le tappe di Torino, Firenze e Bologna. Le vie del centro storico si sono risvegliate tappezzate da questa sorta di "catalogo dei cattivi esempi"
Nelle scorse settimane è accaduto a Torino, Firenze e Bologna, ma negli ultimi giorni sono apparsi anche a Palermo i manifesti che recitano lo slogan "Istruisciti per non diventare come me" seguito dagli aggettivi razzista, fascista, omofobo, xenofobo o misogino. Questa serie di cinque manifesti fa parte del progetto "La voce del popolo" di Guerrilla Spam che ha tappezzato via Alloro, corso Vittorio Emanuele, via Alessandro Paternostro e altri vicoli del centro storico.
L’iniziativa propone una sorta di "catalogo dei cattivi esempi", con teste caricaturali e grottesche che identificano cinque personaggi. Questi volti grotteschi recitano sempre la stessa frase in prima persona "Istruisciti per non diventare come me" come fosse un mea culpa. “Il messaggio semplice e diretto - si legge in una nota - è quello che la cultura può aiutare ad essere cittadini migliori, più aperti, sensibili e curiosi verso gli altri”.
Va aggiunta una precisazione: studiosi come Jean Clair o Umberto Eco - spiegano - hanno più volte ribadito che, nella storia, persone colte (come alcuni gerarchi nazisti) hanno compiuto atti ignobili come stragi, attentati e violenze. Basti pensare a Goering o Goebbels che collezionavano arte raffinata e uccidevano in massa gli ebrei. “A nostro parere, la cultura e la conoscenza possono comunque aiutare ad avere una più profonda sensibilità e empatia verso gli altri; eccezioni considerate”, si legge ancora nella nota.
Le reazioni dei cittadini sono state delle più disparate. Sui social sono state scattate e condivise diverse foto, molti manifesti invece sono stati immediatamente strappati, coperti o raschiati via. “E’ ovvio, danno fastidio a persone che in quei patetici personaggi ci si riconoscono”.
E’ interessante però porre l'attenzione su cosa è successo in via de' Pepi a Firenze, quando uno degli abitanti del palazzo sul quale era stato affisso un manifesto, di seguito strappato, ha deciso di armarsi di pennarello e "restaurarlo". “E’ sicuramente molto bello e curioso - concludono - vedere come si sia creato un legame spontaneo tra l'artista ed il fruitore, per mezzo di un duplice atto illegale.Tutto questo nello spazio pubblico della strada”.