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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Buste paga e documenti falsificati per ottenere finanziamenti, truffa da 100 mila euro: 3 indagati

La polizia postale ha svelato il meccanismo fraudolento grazie al quale alcuni richiedenti sarebbero riusciti a ottenere prestiti che vanno dagli 8 mila ai 20 mila euro. Eseguite le perquisizioni in casa di tre dipendenti postali per acquisire la documentazione. Resta da chiarire se abbiano agito a fronte del pagamento di una somma di denaro

Sarebbero riusciti a far ottenere dei finanziamenti attraverso alcune banche a gente che diversamente, senza la falsificazione di buste paga e di altri documenti, non ci sarebbe riuscita. Sono tre gli indagati dalla polizia postale che, sotto il coordinamento della Procura di Termini Imerese, ha svelato una truffa finanziaria da 100 mila euro messa a punto da un gruppo di palermitani grazie all’utilizzo di cedolini, codici fiscali e partite iva di alcuni ignari datori di lavoro e persone.

Gli investigatori del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale-Sicilia occidentale hanno analizzato una trentina di pratiche di finanziamento ritenute sospette grazie alle quali i richiedenti sarebbero riusciti a ottenere somme comprese tra gli 8 mila e i 20 mila euro. "Hanno avuto una parte attiva - si legge in una nota diffusa dalla questura - alcuni dipendenti delle Poste presso le cui abitazioni, stamattina, è stata ricercata la documentazione utilizzata per istruire le pratiche".

Per presentare le istanze dei soggetti che cercavano di accedere a un finanziamento, venivano allegati cedolini o buste paga regolari in cui venivano però riportati i riferimenti di persone e imprese che allo stato attuale non risultano coinvolte nell'inchiesta. “Solo grazie agli approfondimenti - si legge ancora - è stato verificato come in realtà i documenti riguardassero altri soggetti, anche dipendenti pubblici o forze dell’ordine, e venivano falsificati con la sostituzione del nominativo con quello di chi in realtà stava chiedendo il finanziamento".

L’indagine è tutt’altro che conclusa e sono ancora diversi gli elementi al vaglio degli inquirenti che cercheranno di fare luce su numerosi prestiti e sui richiedenti che volontariamente e consapevolmente si sarebbero rivolti agli organizzatori della truffa finanziaria. Resta da chiarire che ruolo abbiano avuto nel dettaglio i dipendenti delle Poste e se abbiano favorito i richiedenti a fronte del pagamento di una somma di denaro.

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