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Cronaca Ficarazzi

Escluso dal concorso perché giudicato obeso, ventenne potrà arruolarsi nei carabinieri

Così ha stabilito il Consiglio di Stato pochi giorni fa. Un giovane di Ficarazzi si era rivolto agli avvocati dopo essere stato scartato per le sue condizioni fisiche. I legali, dopo aver prodotto della documentazione sanitaria, hanno chiesto al Tar del Lazio di verificare nuovamente i requisiti del ragazzo dimostrando così la sua idoneità

Era stato escluso poiché ritenuto obeso, ma dopo quasi tre anni e un ricorso anche lui potrà arruolarsi tra le fila dei carabinieri. Il giudici amministrativi hanno dato ragione a un ventenne di Ficarazzi, A. G., al quale era stato attribuito un "giudizio di inidoneità" in relazione a un concorso che si era concluso con un provvedimento, risalente all’8 novembre 2019, che di fatto sembrava segnare la fine di un sogno per il giovane.

Il ventenne, non condividendo l’esito della procedura, si è rivolto agli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza che hanno presentato al Tar del Lazio un ricorso contro il ministero della Difesa e il Comando generale dell’Arma. Per fare ciò i legali hanno prodotto delle certificazioni sanitarie "attestanti la piena sussistenza dei requisiti per l’arruolamento".

Sulla scorta di questa documentazione i giudici amministrativi hanno disposto un nuovo accertamento, in contraddittorio, incaricando la Direzione centrale di Sanità del ministero dell’Interno. "A seguito del test bio-impedenziometrico, la Commissione sanitaria riteneva insussistenti i presupposti sui cui era fondato il provvedimento dell’Arma e attribuiva al candidato un profilo sanitario compatibile con l’iter concorsuale", spiegano gli avvocati.

Dopo aver accolto l’istanza cautelare, i giudici del Tar hanno anche "ritenuto fondate le censure - aggiunge Rubino - evidenziate" e hanno accolto il ricorso annullando sia il giudizio di inidoneità che la graduatoria del concorso, condannando inoltre il Comando generale al pagamento delle spese processuali. A nulla è servito l’opposizione presentata dai carabinieri davanti al Consiglio di Stato.

Lo scorso 11 ottobre il Consiglio di Stato, "condividendo le tesi difensive e ritenendo di contro infondate le doglianze dell’Arma circa l’infungibilità temporale degli accertamenti fisici effettuati in sede concorsuale, con conseguente insussistenza della lamentata violazione della par condicio competitorum, ha respinto il ricorso - concludono gli avvocati - proposto dal Comando generale".

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