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Cronaca

Prima la visita al parente in carcere e poi il furto di profumi: arrestata una palermitana

L'episodio è avvenuto a Lecce. La donna, con quattro complici, avrebbe poi tentato la fuga in auto. Sono però intervenuti i carabinieri e sono scattate le manette

Galeotto fu il colloquio con un parente. In tutti i sensi. La visita in questione si è svolta nel carcere di Borgo San Nicola, a Lecce. E poco dopo, sarebbero stati arrestati anche loro: tre uomini e due donne residenti a Taranto, anche se alcuni di origini palermitane. Dopo la visita a un congiunto in carcere, hanno pensato bene di recarsi nel centro di Lecce. Peccato che non intendessero fare spese. Piuttosto, entrare nel punto vendita Coin di piazza Mazzini per arraffare qualcosa di valore: undici confezioni di profumo di noti marchi tra cui Chanel e Armani. I carabinieri del Norm gli hanno però sbarrato la strada. 

Secondo la ricostruzione dei militari dell'Arma Raimonda Mandalà, 40enne di origini palermitane, e Paolo Vuto, 21enne di Taranto, sarebbero gli autori materiali del furto. A loro è stato attributo di aver sottratto dall’espositore alcune confezioni di profumo, riponendoli in una doppia borsa, per poi scappare attraverso il varco antitaccheggio che non ha segnalato il loro passaggio. Il movimento non è passato inosservato al vigilante che ha subito chiamato il 112, mettendosi intanto a inseguire i due. Una volta usciti, sono stati visti salire a bordo di una Lancia Y azzurra. Qui c’erano il 52enne Paolo Mandalà, il 45enne Maurizio Mandalà e la 22enne Maria Fontana. Una volta in auto, si sono dati alla fuga verso via Braccio Martello, in senso di marcia contrario. La corsa è terminata però subito dopo in via Monte San Michele, dove due pattuglie del Norm hanno sbarrato il passaggio.

La perquisizione ha permesso di ritrovare la refurtiva e di accertare che la borsa utilizzata conteneva al suo interno un’altra borsa con fogli di alluminio. Un abile sistema per eludere il funzionamento del dispositivo antitaccheggio. I cinque sono stati arrestati. Tre di loro erano già noti alle forze dell’ordine. Rispondono di furto aggravato in concorso.
 

(Fonte Lecceprima.it)

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