L'ex commissariato Duomo usato per consumare crack, spazio ripulito da Sos Ballarò
Le realtà sociali dell'Albergheria tornano a rivendicare "la necessità di spazi di rinascita e non di morte"
A un anno dall'azione di denuncia dello stato di abbandono e forte degrado dell'edificio ospitante l'ex commissariato Duomo in via Guido delle Colonne, le realtà sociali dell'Albergheria tornano a rivendicare "la necessità di spazi di rinascita e non di morte". E ripuliscono ancora una volta la struttura.
Il 23 maggio 2022, in occasione dell'anniversario dell'attentato che provocò la morte del giudice Giovanni Falcone e della sua scorta, gli attivisti e le attiviste realizzarono un intervento di pulizia dell'edificio, che da tempo era abitato da ragazzi e ragazze che usano sostanze stupefacenti. In quell'occasione l'edificio venne chiuso e dichiarato dagli attivisti sotto "custodia popolare" e venne formalmente richiesto l'intervento della prefettura (proprietaria dell'edificio), a cui, già nel dicembre 2021 venne inviata una lettera a firma di numerose associazioni in cui si denunciava lo stato di abbandono del bene.
"A distanza di un anno - sottolineano da Sos Ballarò - non solo non è stato portato avanti nessuno tipo di intervento né attivato alcun processo di recupero (anche solo amministrativo), ma l'edificio è tornato ad essere luogo di consumo di crack, alimentando le tensioni, il disagio e la preoccupazione degli abitanti della zona, che si sono rivolti agli attivisti per rilanciare il percorso di riqualificazione dell'edificio".
"In un quartiere che soffre la mancanza di servizi e luoghi di cura - proseguono - uno spazio pubblico e perfettamente idoneo a utilizzi sociali come centri per anziani, consultori, drop-in, centri di ascolto, rappresenta l'ennesima occasione mancata di rilancio del territorio dell'Albergheria e del centro storico tutto".
Gli attivisti e le attiviste assieme agli e alle abitanti continueranno a svolgere la loro azione di custodia popolare e soprattutto a chiedere l'intervento delle istituzioni per una soluzione strutturale e a lungo termine. Questa azione è parte del percorso in atto da diverso tempo per l'emersione e la cura delle dipendenze da sostanze stupefacenti portato avanti dalle realtà cittadine che giorno 30 maggio si incontreranno all'ex cinema Edison per l'iniziativa La cura crea in-dipendenza alla quale per la prima volta prenderà parte la rete regionale delle realtà che si occupano del tema.