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Nuova ordinanza

L'estate tormentata di Sferracavallo, bagni di nuovo vietati alla Baia del Corallo

Nuovo provvedimento del sindaco in seguito alle analisi dell'Asp che hanno rilevato la presenza di escherichia coli, un batterio che può provocare infezioni, oltre la soglia prevista per legge

Prima gli enterococchi intestinali, adesso l'escherichia coli. Dietro il nome di due diversi batteri si cela la tormentata estate di Sferracavallo fatta di divieti di balneazione che appaiono e scompaiono, a seconda dei risultati dei rilievi dell'Asp, e di un litorale che comunque sembra in sofferenza come denunciato più volte anche dal comitato "Il mare di Sferracavallo". L'ultimo stop è toccato allo specchio d'acqua davanti alla Baia del Corallo per il superamento della soglia prevista dalla legge dei valori di escherichia coli.

Il sindaco Roberto Lagalla, una volta ricevute le analisi dell'Azienda sanitaria provinciale, ha dovuto firmare l'ordinanza che vieta di immergersi in quel tratto di costa rocciosa, particolarmente amata dai giovani. Nel provvedimento si legge che "i valori riscontrati di escherichia coli sono pari a 181×10 (al cubo) unità formanti Colonie (Ufc)/100ml e quindi superiori ai limiti fissati per legge". Nei prossimi giorni seguiranno ulteriori campionamenti e solo quando i parametri torneranno nella norma, sarà possibile tornare a tuffarsi da quelle parti.

L'ordinanza arriva a pochi giorni del divieto temporaneo di balneazione, ancora in vigore, nel tratto "Stabilimento bagni", dove si trova un lido e una parte accessibile al pubblico nota come "gli scivoli di Sferracavallo" meglio nota come scivoli. In quel caso il divieto, non ancora revocato, è scattato per il superamento dei valori limite dei parametri microbiologici di enterococchi intestinali ed escherichia coli. All'inizio dell'estate il divieto era invece riguardò anche altri due tratti: uno in via Barcarello, l'altro in via del Tritone.

I sintomi dell’infezione intestinale da escherichia coli sono: dolore addominale; diarrea, nausea e vomito; febbre, solitamente nella fase iniziale di contagio. I sintomi compaiono generalmente da 12 ore a qualche giorno dopo il contatto con il batterio e hanno la durata di una settimana circa. L'infezione da escherichia coli può localizzarsi anche in altri organi, causando cistiti e infezioni delle vie urinarie più o meno gravi, ma anche quadri più severi e per fortuna più rari di polmoniti, meningiti e gravi quadri di setticemia. Per non incorrere in così gravi conseguenze, esperti consigliano di evitare il contatto con l’acqua contenente questi batteri.

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