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Cronaca Politeama / Via Cavour

"Levatevi la divisa e ce la discutiamo", gli arresti dopo l'inseguimento: 6 condanne

Si conclude così la folle notte di via Cavour dello scorso 29 maggio. I sei giovani, di età compresa fra i 18 e i 33 anni, hanno forzato un posto di blocco e imboccato contromano diverse strade. Poi le minacce e l'aggressione agli agenti di polizia

La fuga in auto a tutta velocità lungo le strade del centro, gli insulti e infine l’aggressione agli agenti di polizia. Si può riassumere così la notte di follia dello scorso 29 maggio che ieri ha portato il giudice della seconda sezione penale del tribunale di Palermo Lorenzo Matassa a condannare i 6 giovani, di età compresa tra i 18 e i 33 anni, protagonisti dell’inseguimento iniziato in via Cavour e che si è concluso con la condanna degli imputati per i reati di minacce, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Le condanne

Al termine del processo con il rito abbreviato, che ha garantito agli imputati uno sconto della pena, il giudice ha condannato a 2 anni e 8 mesi Vincenzo Miccichè, che guidava ubriaco, 2 anni e 8 mesi a Daniele Garofalo, che avrebbe colpito il poliziotto con un pugno alla pancia, 2 anni e 4 mesi a Mauro Miccichè, Benito Miccichè, Eduardo La Mantia e 2 anni a Emanuele Miccichè. Quattro di loro risultano essere cugini e tutti abitano nel centro storico, perlopiù nella zona del Capo. Ma nessuno di loro, almeno per il momento, si farà un giorno di carcere.

L’inseguimento di quella notte inizia alle 3.38 in via Cavour, quando una pattuglia di polizia vede una Golf sfrecciare in direzione del Teatro Massimo. Intimano l’alt al conducente che però forza il posto di blocco e prosegue la sua corsa. I poliziotti chiedono supporto alla sala operativa e intanto si lanciano all’inseguimento. Via Pignatelli Aragona, piazza San Francesco di Paola, piazza Giovanni Amendola, via Houel e infine via Scipione Li Volsi, dove la volante riesce a bloccare la Golf nello spiazzo di un distributore di carburante.

Dall’auto scendono tutti e sei i suoi occupanti, con fare aggressivo e "in stato di alterazione psicofisica" spiegano gli agenti. Non sembrano mostrare alcun segno di pentimento per l’accaduto. Accerchiano gli agenti che attendono i colleghi e li insultano: "… pezzi di me***… cose inutili… levatevi la divisa e ce la discutiamo… ti ammazzo… appena ti becco senza divisa ti faccio vedere…". Un comportamento, come definito dal giudice, di totale "disprezzo totale" verso le forze dell’ordine. Tanto che uno dei condannati, quella notte, sarebbe arrivato a colpire un poliziotto con un pugno alla bocca dello stomaco.

Grazie all’intervento di altre cinque volanti i sei giovani sono stati immobilizzati e ammanettati. Dopo la convalida dell’arresto e il giudizio per direttissima, tre sono stati messi ai domiciliari e per altri tre è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Ieri le condanne per i sei imputati difesi dagli avvocati Guido Galipò, Vincenzo La Bua, Anna Pellegrino e Salvatore Ferrante, che hanno annunciato l’intenzione di presentare ricorso in appello.

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