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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Libertà / Via Terrasanta

Allevi emoziona Palermo raccontando l'amore con il "Love - Piano solo tour"

Il compositore ha regalato al pubblico palermitano novanta minuti di musica, raccontando a modo suo - tra arpeggi, accordi e scale - l'amore nelle sue mille sfaccettature. Un viaggio che trae ispirazione da Chopin, ma anche dai poeti maledetti e che si trasforma in melodie come "Loving you", "Come with me", "Lovers", "Asian Eyes"

Dopo aver registrato il tutto esaurito a Roma e Napoli, il tour di Giovanni Allevi "Love - piano solo tour" ha fatto tappa al teatro Golden. Il compositore ha regalato al pubblico palermitano novanta minuti di musica, raccontando a modo suo - tra accordi e scale - l'amore nelle sue sfaccettature. Un viaggio che trae ispirazione da Chopin, ma anche dai poeti maledetti e che si trasforma in melodie come "Loving you", "Come with me", "Lovers", "Asian Eyes".

Si presenta sul palco con maglietta nera, jeans, scarpe sportive. Accanto a lui un pianoforte nero, come sempre senza spartiti. Prende il microfono e con un filo di voce introduce alla platea i brani. Diretto, semplice, con l'atteggiamento quasi impacciato di chi è consapevole di dovere soddisfare grandi aspettative. Ma una volta alla tastiera, tra toni e semitoni, tutto cambia e quello che prima poteva sembrare un ragazzo ansioso incanta tutti e le sue dita correndo veloci sulla tastiera creano un'atmosfera carica di emozione e partecipazione.

Il compositore racconta il sentimento per eccellenza: l'amore, ma declinato in mille modi. Una narrazione universale ma allo stesso tempo assolutamente privata. Come se, melodia dopo melodia, Allevi aprisse una porta della sua casa. Esordisce con “Yuzen”, brano nato durante un tour del 2013. "Dovevo andare - spiega - a visitare questo museo delle sete dipinte, ma a causa della febbre alta non sono potuto andare. Nel delirio ho visto scene di passione ed estasi tra questi tessuti ed è nato Yuzen". Ma Allevi racconta anche l'"Amore sacro" e riporta, nelle note di "Asteroid", l'emozione per avere scoperto che alcuni astrofisici gli hanno dedicato un asteroide. "Mi hanno detto - racconta ironico - che si tratta di un masso, ma mi sembra bellissimo e lo immagino coperto da una lussureggiante vegetazione. Sarebbe bello andare tutti in vacanza lì".

Allevi si svela e in "The other side of me" lascia entrare il pubblico in contatto con la parte più contraddittoria di sè. "C'è - dice - il me complesso e contorno, il giocatore di scacchi che non sono e che rendo con la musica antica, ma anche il me spensierato, che ritrovate nei ritmi più moderni". Lo spettatore si trova coinvolto nella vita del compositore, visita "La stanza dei giochi" della sua casa milanese o assiste a una riunione familiare in "My Family". "Erano tutti nel mio bilocale a Milano - ricorda - c'era frastuono e un bambino lanciava una biglia contro il vetro producendo un rumore fastidioso. Me ne sono andato nell'altra stanza e tutto è diventato una melodia dolce perchè in fondo quella gabbia di matti è la mia famiglia". Così il chiacchericcio diventa un arpeggio e la biglia si trasforma, non più un fastidio ma una nota acuta che ritmicamente "sbuca" dalla melodia. E ancora i suo viaggi con "It doesn't work" o l'amore più carnale con "Lovers". la spensieratezza di "Come with me" e il tormento per "Asian eyes". Una narrazione che corre veloce, nota dopo nota, la complessità dell'amore diventa melodia. Fino alla sua forma più complessa: l'amore verso noi stessi racchiusa in "Albatros".

Allevi non si risparmia e torna più volte sul palco spinto dai lunghi applausi del pubblico. Lui ringrazia tutti - tecnici, organizzatori, platea - e la città ricambia. "Quello di ieri sera a Palermo - scrive oggi sulla sua pagina Facebook - non per merito mio, resterà uno dei concerti più intensi della mia vita. Palermo criptica, misteriosa. È stato l'incontro furtivo ed amoroso con una donna inaccessibile, che piano piano mi concedeva il suo cuore....alla fine la sua umanità si è rivelata travolgente, quasi insopportabile,come se avesse aspettato le mie note per esplodere. Ho sentito il suo cuore infranto attaccato al pianoforte: che responsabilità! Che onore per me! Davanti quell'applauso, non ho potuto fare altro che chiudere gli occhi, sul legno del palco e lasciare che quel l'attimo durasse in eterno! Grazie da ogni mia cellula".

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