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L'anniversario / Bagheria

Omicidio Furceri, Bagheria ricorda il carabiniere ucciso da un collega con problemi psichici

Nella chiesa di San Domenico sarà celebrata una messa nel primo anniversario della morte del luogotenente ucciso ad Asso, nel Comasco. Il fratello: "Il suo assassino lasciato libero di andare in giro con un arma"

Bagheria non dimentica. Venerdì, alle 18.30 alla chiesa di San Domenico sarà celebrata una messa in ricordo del luogotenente dei carabinieri Doriano Furceri ucciso, a 58 anni, il 27 ottobre dello scorso anno da un brigadiere, immediatamente sospeso e poi reintegrato dal servizio.

La tragedia avvenne ad Asso, in provincia di Como, dove il luogotenente Furceri era stato trasferito per gestire la caserma. Il 17 ottobre il brigadiere reo dell'omicidio rientrò in servizio con la concessione dell'uso della pistola d'ordinanza. Il luogotenente, che non aveva ancora fiducia nel fatto che il collega fosse del tutto guarito dai problemi di cui soffriva, lo pose in licenza. Nel pomeriggio del 27 ottobre il brigadiere, ancora in licenza, raggiunse la caserma e sparò due colpi al petto di Doriano Furceri che si accasciò a terra per poi avvicinarsi e sparare un altro colpo al cuore. Solo la mattina si riuscì a entrare in caserma e fermare il brigadiere che, nel mentre, aveva sparato anche a un altro militare ferendolo al ginocchio.

Doriano Furceri è stato cittadino, residente bagherese, per diversi mesi. Adesso i parenti hanno tenuto a ricordarlo anche a Bagheria. Spiega il fratello del luogotenente: "La tragedia che è capitata alla nostra famiglia non venga dimenticata affinché chi ha problemi psichici non venga lasciato libero di andare in giro con un arma". Alla commemorazione voluta dalla famiglia saranno presenti l'assessore Giusy Chiello e, in rappresentanza dei carabinieri, il maggiore Francesco Battaglia.

Intanto l’esito finale della perizia svolta sul brigadiere dei carabinieri lo rende non imputabile per l’omicidio del suo superiore. Davanti al Gup del tribunale militare di Verona, il perito psichiatrico ha dichiarato l’imputato totalmente incapace di intendere al momento dei fatti e che risulterebbe affetto da un disturbo psicotico con manie di persecuzione fortemente condizionanti.

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