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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Politeama / Via Principe di Granatelli

Anziana truffata al Borgo, finto maresciallo le ruba contanti e gioielli per 30 mila euro

Nel mirino questa volta è finita una donna di 75 anni, prima contattata per telefono e poi convinta che un amico di famiglia avesse avuto un grave incidente e avesse bisogno di denaro. Il racconto: "Quando l'ho chiamata, dopo l'accaduto, piangeva come una bambina. Le hanno portato via i risparmi di una vita e i gioielli ricordo della madre"

"Salve, sono un maresciallo calabrese. Mi dispiace informarla che un suo caro amico di famiglia ha avuto un incidente stradale molto grave. Deve aiutarlo e serve denaro per salvarlo". È iniziato così, due giorni fa, l'incubo di un'anziana che vive in via Principe di Granatelli, a Borgo Vecchio, e che è stata raggirata da un finto militare e da un sedicente avvocato, che al momento giusto si è presentato in casa sua portandole via i risparmi di una vita e i gioielli di famiglia per un valore totale di circa 30 mila euro.

A raccontare a PalermoToday l'episodio, denunciato al commissariato di polizia Centro e poi passato per competenza alla squadra mobile che ora indaga, è il "caro amico" da salvare indicato dai truffatori, un palermitano residente ormai da tempo a Verona e che fortunatamente non ha avuto alcun incidente. "Lunedì ho ricevuto la telefonata di mia sorella che voleva sincerarsi delle mie condizioni. Mi ha spiegato cosa era appena successo e ho subito chiamato questa signora, una nostra amica di famiglia che ha 75 anni, scoprendo che purtroppo era stata truffata".

La tecnica adottata dal finto carabiniere è la stessa già usata negli ultimi mesi. Sono circa una decina infatti i colpi di questo tipo messi a segno e avvenuti tra la zona di via Libertà, del Politeama e dei cantieri navali. "Avevo letto gli articoli - continua l’amico della vittima - ma ho notato alcuni dettagli strani, anche se purtroppo non ho sentito direttamente la telefonata e non so come possano essere emerse certe cose".

I truffatori, che evidentemente avevano già scelto accuratamente la vittima hanno contattato la donna sul telefono fisso di casa cercando subito di generare in lei uno stato d’ansia per mandarla in confusione. "Signora, non c’è tempo da perdere. L'incidente è stato molto brutto e adesso il suo amico ha bisogno di essere operato d'urgenza. Sta arrivando un nostro collaboratore, un avvocato. A momenti sarà a casa sua. Mi raccomando però non deve riattaccare", ha detto il truffatore per ingannare l'anziana.

Non interrompendo mai la conversazione, l'uomo è riuscito insieme al suo collaboratore a convincere la signora a consegnare tutto ciò che aveva in casa. E così, senza dovere mettere neanche le mani nei cassetti, "l'avvocato" ha poi portato via oltre diecimila euro in contanti nonché gioielli in oro e orologi. "In pochi minuti è uscito con la refurtiva e purtroppo solo allora la nostra amica, dopo aver chiamato mia sorella che a sua volta ha contattato me, si è resa conto di essere stata fregata. Quando l’ho sentita piangeva come una bambina", racconta ancora il palermitano residente a Verona. 

"Da quello che mi ha raccontato lei - conclude l'amico della vittima - queste persone erano a conoscenza di alcune informazioni che possono aver acquisito soltanto seguendola o intercettandola. Perché se in qualche modo potevano pure scoprire il mio trasferimento in Veneto, ma come hanno fatto per esempio a sapere che io e la mia compagna aspettiamo un bambino?". Dopo la truffa sono intervenuti i poliziotti per constatare i fatti e per acquisire i video ripresi da alcune telecamere di sorveglianza installate nella zona.

Quella di lunedì a Borgo Vecchio è solo l’ultima truffa messa a segno da una banda che ormai da mesi sta creando non pochi problemi a cittadini e investigatori. Dopo i vari colpi la questura ha fornito dei consigli. Innanzitutto è bene diffidare da chi, qualificandosi come poliziotto, carabiniere o comunque pubblico ufficiale, utilizzi il telefono per dare comunicazioni tanto importanti. Nel caso in cui si dovesse ricevere una chiamata del genere, dalla polizia consigliano di temporeggiare e cercare di mettersi in contatto con il familiare "finito in manette" o che avrebbe "urgente bisogno di liquidità" oppure "ferito in un incidente". Ovviamente occorre usare molta prudenza prima di aprire la porta a sconosciuti e farli entrare in casa. Nel caso in cui invece fosse troppo tardi, è necessario chiamare subito il 112 e presentare il prima possibile una denuncia consentendo così agli investigatori di acquisire molte più infomrazioni nelle 24-48 ore successive al fatto. Anche i carabinieri hanno pubblicato un vademecum con alcune dritte per evitare di cadere nella trappola.

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