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Cronaca Boccadifalco / Piazza Pietro Micca

Pagliarelli, agente preso a calci da un detenuto: "Gli ha spappolato la milza, operato d'urgenza per rimuoverla"

A denunciare l'episodio di violenza è Calogero Navarra, segretario regionale del Sappe. "Ennesimo grave caso. Pretendiamo che lo Stato tuteli i suoi servitori". Oltre alla lesione all'organo poi asportato chirurgicamente, l'assistente capo coordinatore della polizia penitenziaria ha riportato anche diverse fratture

Prima sarebbe stato colpito con un pugno e poi preso a calci, tanto violenti da spappolargli la milza. Un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto all'interno del carcerre Pagliarelli. A denunciare l'episodio, che ha comportato l'asportazione dell'organo con un'operazione d'urgenza, è Calogero Navarra, segretario regionale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria.

"Ennesimo grave episodio di violenza. Nella casa circondariale Pagliarelli - dice il segretario del Sappe - si è infatti consumata una brutale aggressione da parte di un detenuto nei confronti di un assistente capo coordinatore. Durante la contestazione di un procedimento disciplinare, non gradendo l'iter sanzionatorio, un detenuto ad alta sicurezza ha improvvisamente colpito con un pugno in faccia il poliziotto provocandone la caduta a terra. Il detenuto ha continuato a colpirlo ripetutamente con calci all’addome e alla schiena, tanto da spappolargli la milza e fratturargli alcune vertebre".

Dopo l'accaduto l'agente aggredito è stato trasportato d'urgenza al pronto soccorso dove ha subìto l’asportazione della milza. "Attualmente la prognosi è riservata e verrà sciolta a 24 ore dall’intervento. Grande solidarietà e vicinanza al collega ferito gravemente ed ai suoi familiari, ma questa è la goccia che fa traboccare il vaso: basta violenze contro la polizia penitenziaria. Pretendiamo che lo Stato tuteli i suoi servitori!", tuona Navarra. Da chiarire se e quali provvedimenti abbia adottato la direzione del penitenziario in attesa di disposizioni da parte della Procura.

"Una cosa è certa: il Sappe - dichiara il segretario generale Donato Capece - non mollerà di un centimetro e non fermerà le proprie rivendicazioni per garantire ai poliziotti penitenziari la massima incolumità fisica in servizio. Per questo chiediamo di essere dotati di taser per fermare le agressioni dei detenuti violenti. Noi siamo e saremo sempre al fianco dei poliziotti penitenziari di Palermo Pagliarelli, della Sicilia e della nazione tutta che, per i difficili e rischiosi compiti ai quali quotidianamente assolvono, meritano attenzione e rispetto. La situazione penitenziaria è sempre più critica a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto. Chiediamo l’immediata applicazione dell'articolo 14 bis dell'ordinamento penitenziario che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi".

Sinappe: "Senso di impunità dei detenuti"

Il detenuto, il catanese A. S., era arrivato nell’istituto palermitano nel mese di luglio, da Agrigento, per questioni di ordine e sicurezza. "Anche in quella sede stava organizzando una vile aggressione contro il personale", spiegano dal sindacato Sinappe. "Quanto accaduto oramai rientra nella normalità perché nei detenuti - si legge in una nota firmata dal segretario generale aggiunto Nicolò Lauricella - si è ingenerato il senso di impunità, per i mancati interventi della direzione generale dei detenuti. Ifatti tali soggetti che si rendono artefici di rilievi disciplinari non vengono sottoposti al regime particolare di cui all’art 14 bis né vengono trasferiti fuori regione, così come trionfalmente enunciato dal Sottosegretario con la circolare emanata di recente che prevede tale misura nel caso di aggressioni. Sembrerebbe che tale Circolare verrebbe disattesa specialmente quando si tratta di detenuti alta sicurezza. Il sistema penitenziario è alla deriva e la situazione in particolare della struttura palermitana del Pagliarelli, paga la grave carenza di personale di più volte rappresentata ai diversi organi dell’amministrazione".

Uil Polizia: "Personale insufficiente, regole d'ingaggio da rivedere"

"Si tratta di un intollerabile episodio di violenza che non può passare inosservato. Non è la prima volta - dice Claudio Fabio De Luca, segretario Uil Polizia-Sicilia - che denunciamo una maggiore attenzione verso quei servitori dello Stato che operano ogni giorno tra mille difficoltà. Il numero dei colleghi in servizio nelle carceri è ancora largamente insufficiente e le regole di ingaggio, in certi casi, potrebbero essere riviste. Concordo con quanto sostenuto dal collega Gioacchino Veneziano, segretario Uil polizia penitenziaria Sicilia e cioè che almeno tre istituti di pena, uno al centro, uno al nord e uno al sud Italia, dovrebbero essere dotati all'interno di specifici padiglioni ad alta sicurezza, in modo da gestire e prevenire al meglio eventuali fatti di violenza".

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