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Sabato, 27 Aprile 2024
AMARCORD1983

AMARCORD1983

A cura di Alessandro Bisconti e Francesco Sicilia

Quel boato così forte mai sentito in uno stadio: addio Vicenza, ti ricordi Galeoto?

Minuto 72, ottavo di finale di Coppa Italia, è la notte del 25 ottobre 1995: i biancorossi di Guidolin - adesso cancellati dal fallimento - vengono piegati dall'eurogol del terzino dell'Arenella. Anche Baggio nello storico intreccio tra Palermo e Vicenza

Guidolin - uno che di calcio ne ha visto tanto nella sua vita - una volta rivelò: "E' stato il boato più forte mai sentito in uno stadio". Il riferimento è a un vecchio Palermo-Vicenza. Che si può sintentizzare inquadrando un attimo solo. Basterebbe chiudere gli occhi e viaggiare sulle ali dei ricordi. C'è chi è appiccicato al vetro della gradinata da un paio d'ore. Chi è attorcigliato alle sbarre della curva superiore, con i piedi che penzolano nel vuoto. E chi invece è rimasto a casa, con le orecchie incollate alla radio. Loro, quest'ultimi, non sanno cosa si sono persi. 

Chissà se il “terremoto rosanero”, il boato della Favorita, in quel lontano 25 ottobre 1995, è stato registrato dai sismografi dell'osservatorio dell'istituto di geofisica e vulcanologia. Minuto 72 di un ottavo di finale di Coppa Italia. Palermo e Vicenza sono piantate sul risultato di 0-0. Partita secca e dal grande fascino, perché chi vince trova la Fiorentina ai quarti. Si gioca in casa della più debole, come è giusto che sia per rendere più incerta la manifestazione. Il Vicenza di Guidolin è forte, in quel momento viaggia in zona Uefa in campionato ed è nel pieno di un ciclo da favola. Sbatte sul Palermo dei giovani. Che si regala la notte perfetta. 

La sublimazione dell'impossibile si materializza su un calcio d'angolo sotto la Nord. Palla tagliata, un rimpallo, Vasari prova il tiro al volo, la difesa vicentina sputa fuori un pallone che Ciccio Galeoto - cuore Arenella - decide di trasformare nel gol più importante della sua vita con una sassata di collo pieno che pietrifica Brivio e si infila sotto alla traversa, nei pressi dell'incrocio dei pali. Alla Favorita scoppia il pandemonio. C'è chi piange di gioia, chi viene sotterrato dagli abbracci di gente che non conosce. Estasi pura. Dopo il Parma dei campioni, il Palermo supera anche il Vicenza. E con il triplice fischio di Trentalange si proietta in quello che pochi mesi fa - con il club vicino al nuovo fallimento - sembrava una roba inimmaginabile. 

Un anno dopo quel Vicenza farà la storia vincendo la Coppa e sfiorando l'impresa da leggenda la stagione successiva in casa del Chelsea. Adesso - a distanza di 22 anni - rimangono solo schegge di memoria. Oggi è stata fissata l'udienza del processo fallimentare del club. Appuntamento all'8 marzo: in quella data il curatore consegnerà la documentazione al giudice. Poi scatterà la procedura per la messa all'asta del club. Palermo-Vicenza, Ciccio Galeoto, Coppa Italia, la storia. Che si intreccia anche con quella di Roberto Baggio. E' il 31 agosto 1983 e il Vicenza si chiama ancora Lanerossi, quando il Divin Codino fa il suo debutto in Coppa. E di fronte c'è sempre il Palermo. L'origine di un mito. Che riaffiora alla mente proprio adesso che è finito tutto.

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