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Francesco Benigno in tv: "Mio padre mi legava con le catene, ho dormito dappertutto"

L'attore palermitano è stato ospite a Vieni da Me, nel salotto di Caterina Balivo su Rai Uno e ha rivelato la sua infanzia difficile: "La strada che ho vissuto io era la Palermo degli anni Ottanta, era un rischio quotidiano. C'erano 100 morti ammazzati al mese"

Il collegio, la perdita della mamma, i ricordi da bambino. L'attore palermitano Francesco Benigno è stato ospite nello scorso weekend a Vieni da Me, nel salotto di Caterina Balivo su Rai Uno. Benigno, dodicesimo di tredici fratelli, lanciato da Mario Risi con “Mery per sempre” e “Ragazzi fuori“, ha rivelato la sua infanzia difficile. Rimasto senza la mamma da quando aveva solo nove anni a causa di una grave malattia, ha raccontato di aver dovuto fare i conti con un papà "analfabeta". "Era un giocatore d’azzardo - ha detto Benigno - se vinceva andava bene, ma se perdeva erano guai. Mi metteva le catene alle caviglie per non farmi uscire di casa. In inverno stavo in collegio e in estate invece in colonia, non tornavo a casa nemmeno per Natale. Ero tra quei 4-5 che non rientrava a casa".

PUNTATA INTEGRALE (BENIGNO da un'ora e 10)

Il suo rapporto con il padre, ha spiegato, non è stato facile: "Era bello 'tostarello'. E' stata dura. Ho la testa piena di cicatrici perché mio padre usava il cucchiaio di legno, come diciamo noi a Palermo. Ne ho prese tante però sono qui, ho lottato e ce l’ho fatta. Me ne andai di casa una prima volta, uno dei miei fratelli mi convinse a tornare ma mio padre mi riempì di botte".

A 14 anni Benigno riuscì ad andarsene definitivamente di casa e non ha potuto fare altro che vivere per strada: "La strada che ho vissuto io era la Palermo degli anni Ottanta, era un rischio quotidiano. C'erano 100 morti ammazzati al mese. Giravo tra Borgo Vecchio, Capo, Ballarò, Vucciria. Per nove anni ho dormito dappertutto. Alla stazione centrale, nei vagoni dei treni fermi, dentro le macchine. Perfino al Tempietto del Politeama dove si riunivano quelli che scappavano di casa e sono finito in carcere per qualche furtarello nel 1981. Poi alla fine ho conosciuto un ragazzo che mi ha accolto a casa sua, da lì è cambiato tutto, ho trovato il calore di una famiglia che mi era mancato. Si tratta di un giovane che ho conosciuto per strada e mi ha ospitato in casa al Borgo Vecchio". 

Inevitabile un cenno a Mery per sempre, il film che lo ha lanciato. "Se Marco Risi non mi avesse dato questa opportunità adesso non saremmo qui a parlare... - ha spiegato Benigno -. Ha dato un senso alla mia vita. E dire che io al provino c'era andato per accompagnare un amico. Per Mary per sempre guadagnai tre milioni e mezzo di lire, mentre per Ragazzi fuori 15 milioni. All'epoca lavoravo nei mercati a Palermo, vendevo patate. La gente mi fermava per strada". Dopo il successo però il buio profondo. "Venendo dalla strada avevo un carattere forte, a quel punto pensavo che il mondo fosse nelle mie mani. Ho fatto qualche errore ma nulla che meritasse di non farmi lavorare".


 

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