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Domenica, 28 Aprile 2024

Opinioni

Andrea Perniciaro

Direttore Responsabile Sicilia e Calabria

Perché Palermo non può meritare uno stadio migliore del Barbera?

Ecco, ci risiamo. E' passato poco più di un anno e lo stadio Barbera è finito ancora al centro delle polemiche. Se quelle ricevute dopo Italia-Macedonia del Nord, partita che è costata il Mondiale in Qatar alla banda di Mancini, hanno valicato i confini comunali per via di un articolo del giornalista del Corriere della Sera che definiva lo stadio "fatiscente, con mura marce, gradoni insicuri, bagni infetti", stavolta l'eco è si è fermata dentro i confini locali. Dopo i concerti (bellissimi) di Vasco Rossi infatti in tanti hanno criticato le condizioni del principale stadio della città. In tanti hanno scelto proprio PalermoToday per manifestare il proprio dissenso. Dalle condizioni dei seggiolini sugli spalti allo spazio dedicato ai disabili, dalle proteste per i bagni delle donne senza porte ai residenti stufi del caos nella zona in occasione dei grandi eventi e delle partite del Palermo. Tante sono state le segnalazioni pubblicate da questo giornale. 

Sgombriamo subito il campo dalle incomprensioni. Si tratta di proteste legittime. Nessuno si offenda ma la realtà è oggettiva: il Barbera è uno stadio vecchio, con difetti strutturali enormi che nemmeno una profonda ristrutturazione potrebbe rendere accettabile agli standard attuali. Si tratta di un impianto costruito oltre 100 anni fa, modificato profondamente nel 1948 sul quale l'ultimo restyling è stato effettuata prima dei mondiali del '90. Stiamo parlando di oltre 30 anni fa. Eppure guai a invocare la possibilità di un nuovo stadio. E' vero che non se ne parla concretamente dai tempi di Zamparini. Ma anche solo ideologicamente sembrano tutti contrari. L'attuale sindaco Roberto Lagalla durante il confronto prima delle elezioni organizzato da PalermoToday era più propenso all'idea di un riammodernamento del Barbera, mentre il presidente del Palermo Dario Mirri in una recente intervista ha addirittura minacciato le dimissioni. "Se fosse costruito uno stadio nuovo mi dimetterei immediatamente da presidente - ha detto Mirri - perché il Barbera è la casa e la memoria che questa città e suoi tifosi non possono perdere".

Bagno barbera sacco nero

Pur rimanendo intaccata la stima per il presidente, non sono d'accordo nemmeno su una parola. L'arte e la memoria si custodiscono nei musei. Le infrastrutture ospitano persone. E quando diventano superate si demoliscono e se ne costruiscono di nuove. In tutta Europa abbiamo esempi di nuovi stadi, di proprietà delle società e quindi costruiti con soldi privati, che sono all'avanguardia. Stadi che al loro interno ospitano diverse attività e che sono fruibili dai tifosi sette giorni su sette. Perché Palermo deve negarsi questo sogno? Perché a Palermo un gruppo di amici non può andare allo stadio alle 18, mangiarsi un panino in un fast food all'interno dello stadio e poi alle 20 salire in curva per gustarsi lo spettacolo di una partita? Non vi piacerebbe allenarvi in una palestra con vista manto erboso? In Germania alcuni stadi hanno persino un albergo all'interno. In Inghilterra, la patria delle tradizioni, ogni società ha un proprio stadio. Pensate che bello sarebbe avere uno "stadio del Palermo", coi seggiolini rosanero e magari con un'aquila disegnata al centro della gradinata.

Un nuovo stadio da costruire in una zona della città dove magari non è necessario chiudere un ospedale per due giorni in caso di grandi eventi, dove il traffico non si paralizza a ogni partita e dove i residenti non devono trovarsi auto e moto posteggiate sul marciapiede quando il Palermo gioca in casa. Perché è chiaro che se 100 anni fa viale del Fante era la periferia della città, oggi è una delle zone residenziali più densamente popolate. Il futuro del Barbera? Per le casse comunali sarebbe un salasso mantenerlo in vita. Basti vedere cosa succede col velodromo. 

Ma le soluzioni alternative al degrado non mancano. Prendiamo a esempio l'Arsenal che nel 2006 ha abbandonato l'Highbury per trasferirsi nel moderno Emirates Stadium. Il vecchio impianto - la cui struttura esterna originaria è stata mantenuta - è stato riadattato all'edilizia residenziale col nome di Highbury Square. Quando l'Ajax si è spostato all'Amsterdam Arena, il vecchio stadio è stato abbattuto e nella zona sono stati costruiti dei ponti intitolati agli ex calciatori per rendere omaggio alle vecchie glorie. Il Friburgo invece ha puntato sul green per il suo Europa-Park Stadion, tre anni di lavori e 76 milioni di euro spesi con addirittura il montaggio di pannelli solari sui tetti: attorno oltre 5 mila parcheggi, 2 mila per le auto, e oltre 3 mila per le biciclette. 

Tribune stadio concerto Vasco Rossi del 22 giugno 2023

Gli altri corrono, in Italia invece restiamo fermi. Con quasi tutti i principali stadi di calcio che sono di proprietà pubblica con le società che risultano affittuarie. La metà degli impianti è stata costruita prima del 1949, con un'età media di 64 anni al 2019. E così i fondi delle squadre destinati al miglioramento delle strutture sono ridotti all'essenziale. Così come un inquilino in affitto non spende soldi per ristrutturare una casa non sua, ma si aspetta che sia il proprietario a farlo. 

Ma ciò che mi ha stupito di più nella querelle sui social sono state alcuni dei commenti. "In tutta Italia i bagni degli stadi sono in queste condizioni", "Vasco Rossi ha messo in piedi un grande show e voi state lì a criticare", e poi l'immancabile "Nemici ra cuntintizza". Perché sembra quasi che il palermitano si debba arrendere alla mediocrità e alla sciatteria. Dove sta scritto? Il fatto che Vasco abbia scelto Palermo per i suoi concerti è una cosa bella. E ci auguriamo che la cosa si ripeta per altri grandi artisti. Ma non si capisce perché una persona che paga da 50 a 90 euro di biglietto non abbia il diritto a sedersi in seggiolini decenti o a fare la pipì in bagni in condizioni accettabili. Mistero. 

Per questo credo che se il City Group, la nuova proprietà del Palermo, in futuro vorrà fare sul serio e pensare alla possibilità di investire per costruire un nuovo stadio in città debba trovare terreno fertile nell'Amministrazione. E non i bastoni tra le ruote come la Roma, la Fiorentina ma anche Inter e Milan. Una volta tanto Palermo potrebbe correre e guardare gli altri che restano indietro.
 


 

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