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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

L'origine dei cognomi Mazzamuto, Patruno, Paladino, Masi

L'origine dei cognomi Mazzamuto, Patruno, Paladino, Masi.

Mazzamuto

(come Salvatore Mazzamuto, giurista)
Mazzamuto deriva da soprannome, dato al capostipite, e originato dal vocabolo arabo "mashmudi o mashmuthi", una moneta d'oro puro del peso di 3,5 grammi, coniata dagli Almohadi in Spagna e diffusa in Europa e conosciuta con il termine medioevale "massamuto" (massamutino in Toscana); il soprannome stava forse ad indicare le condizioni di benessere economico del capostipite. Il cognome, diffuso in circa 60 comuni, è diffuso nel Palermitano (Palermo, Misilmeri, Monreale, Bagheria, Capaci, Villabate, Montelepre, Cefalù, Carini, ecc.), nel Catanese (Paternò, Biancavilla, Catania, Ragalna, Adrano, Scordia, Gravina di Catania, Misterbianco, Santa Maria di Licodia, ecc.), nel Trapanese (Erice, Favignana), nell'Ennese (Centuripe, Enna), nel Siracusano (Augusta, Siracusa), nell'Agrigentino (Sciacca). Alcune famiglie Mazzamuto sono censite anche in Toscana, Lombardia, Piemonte, Lazio, Liguria, Marche, Campania, ecc.

Riferimenti storici e personaggi: gli Almohadi, detti anche Massamuti o Masmudi, presero nome dalla tribù berbera Masmuda; tracce di questa cognominizzazione di trovano a Bari con un sir Maczamutus(1223) e in Sicilia con un Petrus Massamutus (1283) (Ciccia). Pietro Mazzamuto (Centuripe 1920 – Palermo 9/2/1910), critico letterario e scrittore italiano. Intellettuale cattolico impegnato nel sociale, fu docente di letteratura italiana nei licei e poi nella facoltà di Lettere e filosofia dell'università di Palermo. Autore di circa venti libri di critica letteraria e di romanzi storici e autobiografici. Antonino Mazzamuto (Paternò 1762/1835), letterato, poeta, valentissimo medico. Lasciò al Comune di Paternò più di mille libri di medicina, diritto, religione, storia, che costituiscono il Fondo Mazzamuto della Biblioteca comunale "G. B. Nicolosi" di Paternò. Salvatore Mazzamuto (Palermo 10/5/1947), giurista, professore emerito di Diritto civile alla facoltà di Giurisprudenza dell'università Roma Tre, dove ha insegnato dal 1997. Ha insegnato nelle università di Catania, Siena, Palermo. All'università di Palermo è stato direttore dell'Istituto di diritto privato, del dipartimento di Diritto privato generale, della scuola di specializzazione in Diritto europeo, prorettore, coordinatore dei dottorati di Diritto dell'impresa e di Diritto privato generale, preside della facoltà di Giurisprudenza; è stato inoltre per un decennio direttore della Scuola dottorale internazionale "Tullio Ascarelli". È stato sottosegretario di Stato per la giustizia nel Governo Monti I (2011/2013); è stato componente del Consiglio superiore della magistratura (1998/2002). Ha curato, con Carlo Castronovo, il "Manuale di diritto privato europeo", in tre volumi (Giuffrè 2007). E' figlio dello storico della letteratura Pietro Mazzamuto. Nunzio Mazzamuto (Palermo 1952) pittore e scultore, fondatore del Movimento artistico rcofuturo e socio fondatore dell'associazione culturale "Kermesse" di Palermo in cui riveste il ruolo di direttore artistico nel campo delle arti visive. Sue opere sono in molte piazze, giardini, enti pubblici e privati, gallerie, associazioni culturali e collezioni europee ed americane.

Patruno

(come Michele Lino Patruno, musicista, chitarrista jazz e attore)
Cognome diffuso in circa 350 comuni, soprattutto in Puglia (fra Bari e Barletta) e, per effetto dei flussi migratori del passato, anche in Lombardia, Piemonte, Lazio, Emilia Romagna; con piccoli nuclei è presente anche nelle altre regioni, Basilicata, Campania, Toscana, Veneto, Liguria, ecc. In Sicilia si trova soltanto nel Messinese (Pace del Mela), nel Catanese (Tremestieri Etneo, Acireale, Catania), nel Palermitano (Palermo), nell'Ennese (Catenanuova), nel Ragusano (Ragusa). Il cognome deriva dal termine dialettale, comune nelle regioni del meridione, "patruni", con il quale si intende il proprietario di un'azienda, di un gregge, di una barca, ecc. rispetto al garzone che lavora alle sue dipendenze; probabilmente era riferito ad un capostipite "padrone".

Riferimenti storici e personaggi: Michele Lino Patruno (Crotone 27/10/1935), musicista, chitarrista jazz e attore italiano; compositore e polistrumentista, cofondatore del gruppo musicale "I Gufi", che però ha vita breve (1964/1969). Successivamente continua l'attività teatrale e cabarettistica, per la Rai realizza alcune serie televisive, prende parte alla trasmissione "Portobello" condotta da Enzo Tortora su Rai 2, incide album (più di 30), colonne sonore per film e sonorizzazioni, lavora in teatro, in programmi televisivi, radio e serie radiofoniche. Ha preso parte a festival internazionali delle Nazioni unite (Sanremo, Nizza, Breda, Pompei, Palermo, Lugano, Lucerna e tanti altri). Negli anni Novanta fonda il Lino Patruno Jazz Show con il quale si esibisce regolarmente nei locali capitolini e nei festival del jazz in Italia. Lino Patruno (Bari 29/7/1947), giornalista e scrittore italiano, per 13 anni direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno di Bari di cui attualmente è editorialista. Ha scritto oltre 20 libri sul Sud e sulla Puglia, affrontando problemi e limiti della società, della cultura, della tradizione, della storia e dell'economia italiane. Patruno nei suoi scritti vede la questione meridionale non come fenomeno locale ma attraverso la rappresentazione del problema Italia. Autore di una rubrica settimanale e di articoli vari, ha coordinato e diretto per tanti anni l'emittente televisiva Antenna Sud collegata al giornale; ha partecipato come opinionista a molti programmi televisivi della Rai e di altre emittenti nazionali. Stefania Patruno (Torino 7/10/1963), attrice e doppiatrice italiana, direttrice del doppiaggio; lavora con continuità in film per il cinema, in film d'animazione per cinema e home video, film tv e miniserie, telefilm, soap opera e telenovelas, cartoni animati. Vincitrice di due Anelli d'Oro al festival "Voci nell'Ombra": nel 2019 per la voce di Maria Callas in "Quando le stelle cadono. Frammenti di vita di Maria Callas"; nel 2023 per il radiodramma "Il lungo sguardo. Frammenti di vita di Eugenio Balzac". 

Paladino

(come Mimmo Paladino, pittore, scultore, incisore)
Il nome paladino deriva dal latino "comes palatinus", ovvero "conte di palazzo" o funzionario amministrativo dell'impero romano. Augusto nel 44 a.C., decise di trasferire la sua dimora sul Colle Palatino e, da allora, tutti gli imperatori andarono ad abitare su quel colle, nel Palatius, che diventò un'unica sontuosa dimorale regale; palatini furono chiamati gli addetti a vario titolo al palazzo reale. In seguito, durante l'epoca carolingia, il termine paladino assunse il significato di campione o cavaliere al servizio dell'imperatore. Dopo la pubblicazione della "Chanson de Roland" (intorno al 1098) che narra le imprese di Carlo Magno e dei suoi paladini contro i saraceni, il termine Paladino, diffuso anche in Italia, venne cognominizzato. Paladino è diffuso in più di 450 comuni di varie regioni italiane, soprattutto meridionali (Sicilia, Calabria, Campania, Basilicata, Puglia) ma anche di Lombardia, Lazio, Piemonte, ecc. In Sicilia è presente in tutte le province, in particolare nel Catanese (Catania, Tremestieri Etneo, San Giovanni La Punta, ecc.), nel Palermitano (Palermo, Bagheria, Corleone, ecc.), nel Trapanese (Marsala, Petrosino, Castelvetrano, ecc.), nel Messinese (Messina, Giardini Naxos, Barcellona Pozzo di Gotto, ecc.), nel Siracusano (Siracusa, Melilli, Augusta, ecc.), nell'Ennese (Centuripe, Enna, Piazza Armerina, Valguarnera Caropepe, ecc.).

Riferimenti storici e personaggi: tracce di questa cognominizzazione si trovano in un atto di Montorio (Ve) del 1523, dove si cita un tal magistro Francesco de Paladino di Montorio. Paladino è nobile famiglia originaria di Lecce, passata "per giustizia" nell'Ordine dei cavalieri di Malta fin dal 1558 in persona di Carlo. Il casato possedette i feudi di Lizzanello nel 1671, col titolo di conte, poi passato alla famiglia Chiurlia. Risulta iscritta nel Libro d'Oro della nobiltà italiana e nell'Elenco ufficiale nobiliare italiano del 1922. (cfr. Il Portale del Sud). Giovanna Paladino (Potenza 26/4/1842 – Napoli 25/1/1918), fisiologo e politico, studioso dell'anatomia e della fisiologia delle ovaie e della placenta. Fu docente di Fisiologia e Istologia e rettore all'università di Napoli. Fu senatore del Regno d'Italia nella XXII legislatura. Giuseppa Paladino (Matera 11/8/1886 – Catania 25/11/1937), storico, fin da giovane manifestò precoce interesse per gli studi storici entrando a far parte di una generazione di giovani studiosi meridionali legati all'insegnamento e al metodo storico-critico di Giustino Fortunato. Mimmo Paladino (Paduli, Benevento 18/12/1948), pittore, scultore e incisore; fra i primi esponenti della "Transavanguardia", noto per aver realizzato installazioni di grandi dimensioni poste in diverse città italiane. "Il suo stile è riconoscibile per la presenza di elementi desunti da culture diverse, come maschere, animali, mani, teste" (da Finestre sull’arte). Conosciuto anche all'estero, gli sono state dedicate numerose mostre personali.

Masi

(come Mauro Masi, già direttore generale della Rai)
Masi e le sue numerose varianti (Masella, Maselli, Masello, Maso, Massella, Masselli, Massello, ecc.) dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, da aferesi di varianti del nome Tommaso, che risale, attraverso il culto di San Tommaso, al termine ebraico-aramaico "Tomà", che significa "gemello" e che nel Nuovo Testamento viene adattato in "Thomas", in greco e in "Thòmas" in latino (Thomasus e Tommasus in età bizantina). Nelle regioni del Sud (in particolare Calabria, Sicilia e Puglia) Masi potrebbe derivare dalla italianizzazione di un cognome arbëreshë (albanese d'Italia) appartenuto ai membri di un antico clan, i Mas Mat, arrivati nel Sud Italia al seguito dei fratelli Giorgio e Basilio Reres nella seconda metà del secolo XV. Da considerare anche la probabile derivazione di Masi dal termine albanese "maz-i" = puledro (V. Blunda). Il cognome è presente in tutt'Italia (in circa 900 comuni), in particolare in Toscana (zone Firenze, Pisa, Pistoia, Prato, Siena), in Emilia-Romagna (zone Bologna, Modena, Rimini), nel Lazio, in Puglia, Campania, Lombardia, Sicilia, Basilicata, Piemonte, ecc. In Sicilia è diffuso soprattutto nel Messinese (Brolo, Patti, Nizza di Sicilia, Messina, Sinagra, ecc.), nel Catanese (San Michele di Ganzaria, San Giovanni La Punta, Catania, ecc.), nel Palermitano (Palermo, Piana degli Albanesi, Ciminna, ecc.), nell'Ennese (Catenanuova, Piazza Armerina), nel Siracusano (Siracusa, Augusta).  

Riferimenti storici e personaggi: Masi è un'antica e nobile famiglia toscana, con sede a Firenze, nel quartiere San Giovanni, la quale fece parte del patriziato fiorentino e diede alla Repubblica di Firenze due gonfalonieri e cinque priori. Stabilitasi poi a Ferrara, anche qui ebbe alcuni gonfalonieri e molti personaggi si distinsero nelle lettere e nelle scienze. (cfr. Heraldrys Institute Roma). Mauro Masi (Civitavecchia 26/8/1952), dirigente pubblico italiano. E' stato segretario generale alla presidenza della Repubblica dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2009, con il Governo Berlusconi, e direttore generale della Rai dal 2009 al 2011. Nel dicembre 2020 è stato nominato presidente della Consap (Concessionaria servizi assicurativi pubblici), società controllata interamente dal ministero dell'Economia e delle finanze (ne era stato amministratore delegato fino al 2019). Luigi Masi (Petrignano di Assisi 24/10/1814 – Palermo 31/5/1872), militare, maggiore e generale della Brigata Umbria: fu vicepresidente dell'Assemblea costituente della Seconda Repubblica Romana (governata nel 1849 dal triumvirato Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi) e difese le mura vaticane, nel tratto compreso tra Cavalleggeri e Porta Angelica, dagli assalti francesi. Si distinse durante la "Rivolta del sette e mezzo" di Palermo nel 1866 (durata appunto 7 giorni e mezzo). Diego Masi (Cremona 11/2/1947), politico e imprenditore; è stato deputato alla Camera nella XII e nella XIII legislatura, eletto nella coalizione di centrosinistra de L'Ulivo. Nel governo D'Alema I fu sottosegretario agli Interni, poi, nel 2001, quasi a fine legislatura, aderì al Polo per le libertà, iscrivendosi al gruppo Forza Italia. E' attivo in campo sociale; ha ricoperto l'incarico di presidente di Actionaid, organizzazione non governativa internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà. Giorgio Masi (Piana degli Albanesi 8/11/1936 – Palermo 30/5/1915), magistrato e politico; fu senatore del Regno d'Italia dal 1905 al 1915.
 

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