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Orlando: "I detenuti dell'Ucciardone realizzeranno il carro del Festino" | VIDEO

L'annuncio del sindaco durante l'incontro per tracciare il bilancio conclusivo delle Vie dei Tesori, che ha chiuso a Palermo con 265 mila visitatori, all'interno del carcere. Uno dei luoghi aperti in esclusiva nei weekend della manifestazione

La rete ha superato lo Stretto portando Le Vie dei Tesori a un nuovo grande successo. Il festival chiude infatti con 365 mila visitatori, di cui 265 mila solo nei 130 siti di Palermo, in cui si sono consolidati i numeri nonostante il maltempo. Ma ha aggiunto altre 100 mila presenze nelle altre nove città siciliane coinvolte, e un progetto pilota in Nord Italia, piccolo ma che ha riscontrato l’interesse del pubblico. E per questo motivo la Regione Siciliana ha deciso di inserire il festival tra le manifestazioni promosse nei principali appuntamenti turistici in giro per il mondo. Le cifre raccontano un festival che è ormai tra i maggiori d’Italia, per numero di partecipanti, per ricaduta economica, per risonanza in termini mediatici a corredo della città Capitale Italiana della Cultura.

Un festival, costruito da un gruppo di giornalisti, in collaborazione con centinaia di partner pubblici e privati, che viaggia su un avanzato portale web che ha ricevuto quasi 700 mila visitatori unici per circa 5 milioni di pagine viste. E registra tre milioni e mezzo di risultati digitando le parole chiave sul web. Ma quella che risulta molto interessante è la radiografia “sociale” ed “economica”: un indice di gradimento che sfiora il massimo consentito, i turisti che non soltanto “minacciano” di tornare ma chiedono che il festival venga ripetuto durante l’anno. E i palermitani che visitano altre città, Trapani e Caltanissetta, alla scoperta di altri luoghi ancora. Un successo “circolare” e non verticale, dicono gli esperti.

Tra i siti inediti di quest’anno, il carcere Ucciardone dove i detenuti hanno condotto una visita teatralizzata diretta da Lollo Franco, sempre sold out, ha riscosso anche l’interesse dell’ammiraglia Rai. E proprio nella casa circondariale stamattina sono stati presentati i dati finali de Le Vie dei Tesori. Una scelta importante che sottolinea la valenza positiva di un festival che non soltanto “apre” e racconta i luoghi, suscita interesse e senso di appartenenza nel pubblico, ma innesca anche processi permanenti: è stato il sindaco Leoluca Orlando ad annunciare, al fianco della direttrice del carcere, Rita Barbera, che i detenuti il prossimo anno, realizzeranno il carro di Santa Rosalia protagonista del Festino.

“Ucciardone è Palermo e Palermo è l’Ucciardone – dice il sindaco – qui dentro c’è tutto il bene e tutto il male di questa città. Ma accanto alla severità della pena, è giusta l’umanizzazione: questa scelta di apertura dello spazio e di coinvolgimento dei detenuti, va in questo senso. Palermo può essere guardata solo con gli occhi di un insetto, attraverso un caleidoscopio: la città ha talmente tanti aspetti diversi, che una sola visita non basta, bisogna tornare. Per questo, chiusa Palermo capitale della cultura, partirà Palermo CulturE”. “Le Vie dei Tesori sono una delle punte di diamante della crescita di Palermo – interviene l’assessore alla Cultura Andrea Cusumano - ; non ce la inventiamo, i numeri raccontano un’impennata straordinaria: 6 milioni di passeggeri transitati dall’aeroporto nel 2018 quantificati in 80 milioni di indotto, soprattutto in mesi destagionalizzati. Le Vie dei Tesori è stato il pioniere perché ha messo insieme ciò che abbiamo con ciò che progettiamo”.

“Le Vie dei Tesori è un’industria culturale a tutti gli effetti, che cammina sulle gambe di 500 volontari e di 900 ragazzi dell’Alternanza Scuola Lavoro; dotata di un portale cui attingere per scoprire e approfondire la storia delle città, i racconti inediti, i luoghi, i segreti. Un format che ci richiedono, già 22 comuni vorrebbero aderire il prossimo anno e dovremo scegliere” spiega Laura Anello, presidente de Le Vie dei Tesori onlus. Lo hanno dimostrato prima di tutto le altre città siciliane che hanno aderito; poi, la Lombardia che ha aperto – in seno a un piccolo progetto pilota – trenta luoghi spalmati tra Milano, Mantova e la Valtellina. Anche qui è stato apprezzato il format consolidato dello storytelling che permette di scoprire i luoghi in maniera inedita. Un festival, quindi, che è pronto a lavorare in sinergia e che ha dimostrato che la rete – oltre cinquanta partner tra istituzioni ed enti privati – può e deve funzionare, anche beneficiando di un progetto comunicativo e organizzativo che permette ai grandi di trascinare i piccoli, e viceversa, nel caso di tesori inediti.

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