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Giovedì, 28 Marzo 2024

Sesso con le piante, polemiche sull'installazione di Manifesta: "Questa è pornografia" | VIDEO

Il video all'interno dell'Orto Botanico, realizzato dall'artista cinese Zheng Bo, ritrae sette giovani mentre intrattengono rapporti con le felci di Taiwan. La replica del direttore generale della Biennale: "Rafforzeremo informazioni sul contenuto"

Polemiche intorno a Manifesta. Sta facendo discutere, e non poco, l'installazione video della durata di 37 minuti realizzata dall'artista cinese Zheng Bo dal titolo "Pteridophilia" collocata all'interno dell'Orto Botanico nell'ambito della Biennale d'arte contemporanea. In uno schermo, con audio in cuffia, sono visibili infatti scene di intimità tra uomo e piante. Sette giovani intrattengono rapporti sessuali con delle felci nelle foreste di Taiwan. Il video dell'installazione, pubblicato su Facebook da Michele Sardo nel gruppo "Palermo alza la voce", ha scatenato centinaia di commenti. In molti definiscono l'opera "pornografia" e ne chiedono la rimozione "perché da lì passano molti bambini ogni giorno".

Il video, a onor di cronaca, reca non molto distante un cartello con la spiegazione dell'opera e un cartello in italiano e in inglese con scritto "Attenzione: contenuto non adatto ai minori di 16 anni". A intervenire sulla vicenda anche alcuni esponenti politici. ''Esporre dei monitor che trasmettono esplicite scene di sesso - dicono Salvo Coppolino ed Edoardo De Filippis, esponenti provinciali di Diventerà Bellissima - è di una volgarità senza limiti: logica avrebbe voluto che tali espressioni artistiche (se così si possono definire) fossero esposte in un luogo chiuso con chiare indicazioni sul tenore dei contenuti, evitando di suscitare le giuste proteste di chi, tra i visitatori, ha avuto la sventurata idea di portare bambini. Il video va rimosso".

'Le immagini proposte - sostengono invece i consiglieri della Commissione comunale competente in materia di Affari legali, Sabrina Figuccia, Claudio Volante, Rosario Arcoleo e Giuseppina Russa - potrebbero rivelarsi offensive del pubblico pudore e comunque urtare la sensibilità di minori. Oltre a chiedere un incontro urgente, abbiamo chiesto anche alla fondazione Manifesta di rivedere la propria posizione sull'argomento, adottando tutte le necessarie cautele. Ci piacerebbe inoltre conoscere e avere copia delle relazioni tecnico-artistiche che hanno motivato le scelte per l'inclusione dell'artista e se siano state effettuate tutte le valutazioni circa l'esistenza di ipotizzabili reati di oltraggio al pudore''.

"Non spetta a noi attribuire valore artistico a un’opera, né tantomeno giudicarla, ma di certo possiamo e dobbiamo appellarci ai canoni del buon gusto e del decoro, riconoscendo altresì che la libertà di ognuno di noi finisce dove inizia quella del nostro prossimo, soprattutto se di mezzo ci sono bambini”, scrive in una nota il consigliere del Movimento 5 Stelle e componente della commissione cultura, Viviana Lo Monaco. “Ci chiediamo - aggiunge - chi abbia valutato opportuna la scelta di inserire questo video con esplicite imitazioni di atti pornografici nel percorso di un giardino pubblico, un luogo aperto e frequentato anche da famiglie, privo di adeguata vigilanza e di una chiara inibizione del percorso in caso di presenza di minori. Neanche il libretto realizzato e distribuito dall’amministrazione comunale riporta delle indicazioni circa le mostre adatte o meno a un determinato pubblico. Pertanto, chiediamo al direttore di Manifesta, all'assessore alla Cultura e al sindaco di intervenire prontamente sulla questione, assumendosi le proprie responsabilità di fronte all'intera collettività”.

Il direttore dell'Orto Botanico Rosario Schicchi fa sapere che l'installazione al momento è spenta e in un'area non immediatamente visibile. "All'Orto Botanico - dice - i bambini possono accedere solo accompagnati dai genitori. Chiamerò il responsabile di Manifesta per richiedere nuovamente la presenza di un addetto". E in risposta a chi sui social la definisce "pornografia", Schicchi risponde: "E' una forma d'arte, sulla quale personalmente ho dei dubbi, ma se Manifesta la propone avrà una valenza".

A chiedere la rimozione anche il consigliere comunale della Lega, Igor Gelarda: "Per quanto lo spirito di fondo sia positivo e voglia denunciare il problema della deforestazione e dello sfruttamento del pianeta, mi sembra che questa installazione sia assolutamente inadeguata. Non voglio parlare di pornografia ma senz'altro di qualcosa che offende il senso del pudore soprattutto se consideriamo che l'Orto Botanico è meta di migliaia di bambini per i quali immagini di questo tipo sono evidentemente inadatte. Non siamo bigotti ma ci sono vari modi per poter esprimere istanze. Ho fatto una nota formale al sindaco e all'assessore Cusumano affinché venga rimossa, soprattutto, nel rispetto dei giovani utenti". 

Tempestiva la replica di Roberto Albergoni, project manager e direttore generale di Manifesta: "In riferimento alle polemiche attorno alla video installazione a cura dell’artista cinese che esplora il tema eco-queer - risponde a PalermoToday - si specifica che la scelta dei cinquanta progetti artistici inseriti nel programma della biennale e che ha per tema il 'Giardino Planetario' è a cura del team curatoriale di Manifesta 12, composto da Bregtje van der Haak, giornalista e film maker olandese, Andrés Jaque, architetto e ricercatore spagnolo, Ippolito Pestellini Laparelli, architetto nato in Sicilia partner dello studio Oma di Rotterdam e Mirjam Varadinis, curatrice svizzera di arti visive. Riguardo alla collocazione della video installazione all'Orto Botanico, si è già provveduto a inibire l'audio per i soli visitatori dotati di cuffie e a segnalare chiaramente che il contenuto non è adatto ai minori di 16 anni. Si procederà - chiosa - a rafforzare tale sistema di informazione sul contenuto, così da rendere libero ciascuno di fruire o meno della video installazione".

L'assessore alla Cultura, Andrea Cusumano: "L'arte racconta la realtà o la precede. Il buon gusto è una qualità del reale? Alcuni artisti raccontano con buon gusto cose ignobili. Altri con cattivo cose nobili, altri ancora raccontano il disgusto. 
Credo che arte e buon gusto non siano sinonimi e certamente vadano tenuti separati. In merito alle recenti polemiche inerenti il video di Zheng Bo presso l'Orto Botanico ritengo che si debba tutelare l'assoluta ed inderogabile autonomia dei curatori nella scelta degli artisti, poi dell'artista nella realizzazione dell'opera, ed infine esprimere indisponibilità a qualsivoglia forma di censura. Detto ciò è opportuno produrre tutte le dovute cautele onde prevenire che minori possano essere coinvolti nella visione dell'opera ed il pubblico, diversamente, possa essere adeguatamente informato sul contenuto prima di potervi accedere. Misure in vero già messe in campo dagli organizzatori di Manifesta ma che possono senz'altro essere maggiorate. E questo ho infatti formalmente chiesto. Rispetto alla qualità dell'opera o il mettere in dubbio che di arte si tratti non è mio compito esprimermi, mentre è opportuno che ci si esprima liberamente sui social in quanto la libertà di espressione vale per gli artisti e certamente anche per i commenti. Altra cosa è però cercare motivazioni politiche o addirittura legali, per mettere il bavaglio agli artisti o alle iniziative culturali che si ritengono sgradevoli. Manifesta è un'iniziativa di arte contemporanea dal profilo internazionale. Può piacere o meno, ma così è. Parrebbe anomalo che un rispettato artista cinese debba venire in Italia per essere censurato". 

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