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Giovedì, 28 Marzo 2024

Notte bianca della legalità: "Coniugare la bellezza con l'etica contro la mafia" | VIDEO

A parlare - dal palco allestito ieri davanti al palazzo di giustizia - è il sindaco Orlando nel corso della manifestazione organizzata dall'Associazione nazionale magistrati in collaborazione con il Miur: "Grazie a chi ha sacrificato la propria vita per cambiare Palermo"

Ieri a Palermo si è svolta la prima edizione locale della Notte bianca della legalità. La città ha raccolto con entusiasmo l'iniziativa alla quale hanno partecipato gli studenti di 12 scuole, 9 di Palermo e tre di Messina, Caltanissetta, Agrigento. La manifestazione ha consentito di trasformare le aule dove tradizionalmente si svolgono le udienze in laboratori pratici dove mostrare come senso civico e diritti si articolino nella realtà spesso complicata di indagini e processi. “I ragazzi - spiega Paola Di Simone, della polizia scientifica, esperta che, insieme al magistrato Antonella Pappalardo è impegnata da anni a parlare nelle scuole di prove e scena del crimine - ci hanno sorpreso per curiosità, capacità logiche e analisi fuori dal comune. Alcuni, poi erano sempre un passo avanti con le loro intuizioni, arrivando ad esempio a smascherare la simulazione di un suicidio”.  

“Qui c'è l'anima segreta, tragica ed eroica di una guerra sanguinosa - ha ricordato il procuratore generale Roberto Scarpinato nei saluti iniziali - segnata da tanti lutti che vi riguardano e che vi hanno consentito di vivere da persone libere, e non come sudditi costretti a piegarsi. Quando camminerete nei corridoi e nelle aule pensate alle ultime ore trascorse da Paolo Borsellino, cosi consapevole che sarebbe stato ucciso dopo la strage di Capaci che proprio in questo palazzo di giustizia volle compiere un gesto simbolico: chiamò un amico sacerdote per confessarsi e prendere la comunione”. 

“Un giorno particolare per Palermo, il 5 maggio - ha ricordato la presidente dell'Anm Palermo, Giovanna Nozzetti – perchè sono morti il procuratore antimafia Pietro Scaglione, ucciso nel 1971 e Agnese Borsellino, scomparsa lo stesso giorno del 2013. Oggi il ricordo e l'impegno sono nelle mani e nelle gambe di questi giovani ambasciatori, portatori sani di legalità”. 

Tante le autorità che sono intervenute dal prefetto Antonella De Miro al sindaco Leoluca Orlando, dal questore Renato Cortese al comandante provinciale dei Carabinieri, Antonio Di Stasio. A partire dal pomeriggio il confronto si è aperto su temi di cronaca come il cyberbullismo, l'immigrazione, il racket, la legalità nello sport, il diritto all'informazione e il necessario bilanciamento tra privacy e informazione. “Abbiamo cercato - spiega l'avvocato penalista Monica Genovese che si è occupata del laboratorio sulla simulazione del processo penale - di far entrare la migliore società civile, quella dei ragazzi, nel palazzo di giustizia, per far comprendere la coerenza e il rispetto delle leggi. Abbiamo scelto il reato di stalking per far comprendere meglio il rispetto per la persona e l'importanza di non abusare dei social. Le relazioni hanno un valore, e le conseguenze del proprio agire si pagano”.

A concludere l'iniziativa lo spettacolo offerto gratuitamente dagli “special guest” Valentino Ficarra, Salvatore Picone ad Andrea Febo.

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