Frutta martorana, ossa di morto, pupi di zucchero e tetù. Si narra infatti che anticamente nella notte tra l'1 e il 2 novembre i defunti visitassero i cari ancora in vita portando ai bambini dei doni.

Doni che genitori, zii e nonni acquistavano nelle fiere. Una tradizione che, seppur continui ad esistere, trova di anno in anno un sempre maggiore calo. Lo raccontano gli stessi commercianti della storica fiera dei morti di via Nina Siciliana che lamentano una condizione di crisi sia perché la fiera avrebbe perso la connotazione iniziale, trasformandosi sempre di più in un mercatino, sia perché anche in questa occasione la gente preferirebbe acquistare i doni nei centri commerciali.

Diversa, invece, la situazione in centro storico dove da ieri ha preso vita la Notte di Zucchero, la manifestazione patrocinata dall'assessorato alla cultura del Comune - giunta alla quarta edizione - che trasforma piazza Pretoria e dintorni in un palcoscenico per favole, pupi di zucchero, danze e teatro. "Un incontro umano carico di vita", scrive il sindaco Leoluca Orlando in un lungo post sui social.

Anche quest'anno, però, la festa non passa solo dalle tavole. Sono migliaia, infatti, i palermitani che hanno voluto portare un fiore e ricordare i propri defunti sia al cimitero di Sant'Orsola che a Santa Maria dei Rotoli, di Gesù e ai Cappuccini.

A tal riguardo, l’Amat ha potenziato il servizio da e per i cimiteri mentre la polizia municipale - insieme alle consuete variazioni al traffico veicolare dalle 7 alle 17 in prossimità dei cimiteri - ha impegnato 110 tra agenti ed ufficiali del Corpo per assicurare la viabilità e la necessaria assistenza agli utenti, per reprimere posteggiatori e venditori ambulanti abusivi. Che, però, non hanno smesso di "rispettare" in qualche modo la tradizione, facendo la loro comparsa