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Giovedì, 28 Marzo 2024

"Dai, esci, è finita": pedinato e accerchiato, così si è chiusa la fuga di Vitale | VIDEO

Due mesi fa aveva già capito che tirava una brutta aria, così era sparito dalla circolazione. Ma la latitanza di Giovanni Vitale, boss di Resuttana detto "u Panda" (il pentito Vito Galatolo ha motivato così questo soprannome: "Perché è un pochettino...bruttino"), è finita ieri a mezzogiorno. Cinquanta carabinieri del nucleo investigativo hanno circondato una palazzina di Giardinello per stanare uno degli ultimi ricercati di Cosa nostra, insieme a un giovane fiancheggiatore. Vitale è stato tradito dal "troppo amore": quell'edificio in cui è stato scovato era il rifugio nel quale si vedeva con la moglie. Un covo che i carabinieri hanno a lungo tenuto d'occhio, prima di entrare in azione, con un elicottero che sorvegliava la zona. La donna si è diretta verso l’abitazione (di proprietà del nonno) ed è entrata in casa. Poi l'arrivo del "Panda" a bordo di un furgone. A quel punto è scattata l’operazione. I carabinieri hanno fatto irruzione. Vitale e la moglie si sono consegnati senza opporre resistenza, mentre il fiancheggiatore, Salvatore Billeci, ha tentato la fuga, uscendo dalla finestra. L'uomo è stato bloccato. Poi sono scattate le perquisizioni, durante le quali sarebbero stati trovati dei documenti falsi, adesso al vaglio dei pm

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