L'intercettazione del 28 maggio captata in corso dei Mille tra Francesco Lombardo, candidato al Consiglio con Fratelli d'Italia, e il boss Vincenzo Vella. Il primo, per ottenere le preferenze, avrebbe promesso un aiuto per questioni di edilizia e urbanistica: "Sono stato sempre a disposizione" e il mafioso: "Quelli nostri tu li prendi..."
Agostino Sansone, Pietro Polizzi, che oggi ha deciso di ritirarsi dalla tornata elettorale, e Gaetano Manlio Porretto finiti in carcere hanno risposto alle domande del gip durante gli interrogatori, negando l'esistenza di un accordo
I dialoghi captati nell'inchiesta che ha portato all'arresto del politico Pietro Polizzi, del mafioso Agostino Sansone e di Gaetano Manlio Porretto: "Siamo stati iunco e abbiamo calato la china, ora ci dobbiamo rimettere in piedi". Il gip: "Il candidato al Consiglio non poteva ignorare la caratura criminale dei suoi interlocutori"
"Sono talmente sconcertata da non avere più la voglia di proseguire". Così la moglie di Eusebio Dalì, vicepresidente dell'Ast, che si presentava agli elettori in ticket con il 52enne dipendente di Riscossione Sicilia. Miccichè: "Ci costituiremo parte civile, l'errore è stato mio". E Fava apre la questione morale a livello regionale
Le intercettazioni che hanno portato all'arresto del candidato di Forza Italia al Consiglio, Pietro Polizzi. In una riunione dello scorso 10 maggio con Agostino Sansone, già condannato per mafia e ai domiciliari per reati legati alla sua attività imprenditoriale fino a qualche giorno fa, l'indagato diceva: "Aiutami, tu lo sai che ti voglio bene..."
Anche se l'ex rettore ripudia "ogni tipo di ingerenza", finisce nel mirino dei progressisti. Miceli: "I nostri timori erano fondati. E se non fosse un caso isolato?". Varrica (M5S): "Ambiguità preoccupante". Catania: "Palermo rischia di precipitare nel baratro", Maggio (Art.1): "Riconosca suoi errori"
A pochi giorni dal voto per le amministrative un terremoto rischia di stravolgere la consultazione. A finire in manette Pietro Polizzi, un suo collaboratore, Manlio Porretto, e Agostino Sansone, il cui fratello in passato ospitò Riina durante la latitanza. Perquisizioni nella zona dell'Uditore
La Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza con cui erano stati inflitti 6 mesi in abbreviato a Antonio Fiorentino. L'imputato avrebbe dovuto ricevere 20 mila euro per organizzare una festa alla Marinella dal candidato al Consiglio, poi non eletto, Giuseppe Bevilacqua
Il decreto è stato adottato stamattina da Giuseppe Forlani, come previsto dalla legge Severino. Venerdì scorso, per Giuseppe Scrivano, era arrivata la condanna a 4 anni e 8 mesi dalla terza sezione del tribunale
Giuseppe Scrivano avrebbe pagato 2.500 euro per 50 preferenze dai mafiosi di Bagheria, in particolare da Carmelo Bartolone, quando si candidò con la Lista Musumeci risultando il primo dei non eletti. In virtù della legge Serverino adesso dovrebbe essere sospeso dalla carica. Ha sempre negato le accuse
Secondo la tesi dell'assessore la Procura avrebbe scambiato lui con un pregiudicato (per lesioni e omicidio colposo). Cordaro in conferenza: "Ho scoperto che sarei stato recidivo leggendo un giornale. Farò accesso agli atti e dimostrerò tutto"
Chiusa la maxi inchiesta sul voto di scambio della procura di Termini Imerese. Attenzione puntata sulle elezioni regionali del 2017 e sulle comunali vinte dal sindaco in carica Giunta. Coinvolti anche anche Alessandro Aricò, capogruppo all'Ars di Diventerà bellissima e l'ex deputato Salvino Caputo oggi candidato sindaco di Monreale
Si indaga su presunti scambi di favori per le elezioni regionali del novembre 2017 e per le comunali della primavera precedente. Coinvolti, oltre all'assessore regionale e al leader di Diventerà Bellissima, anche i fratelli Mario e Salvino Caputo
Lo ha stabilito il tribunale del Riesame, presieduto da Lorenzo Jannelli. L'ex deputato regionale Salvino Caputo e il fratello Mario, candidato per la Lega alle ultime amministrative, erano finiti ai domiciliari lo scorso 4 aprile
Vertice con i coordinatori regionali dopo l'arresto dell'ex sindaco di Monreale Salvino Caputo, del fratello Mario e del procacciatore di voti Benito Vercio. Nessun commissariamento del partito: "Voglio prima leggere le carte e poi parlare. Quello che ho letto finora mi convince poco"
Il deputato della Lega smentisce un suo coinvolgimento nell'operazione "Voto connection" che ha fatto scattare le manette per l’ex sindaco di Monreale, Salvino Caputo, suo fratello Mario (candidato non eletto alle scorse regionali di novembre 2017) e l’intermediario Benito Vercio
Le indagini culminate nei tre arresti eseguiti dai carabinieri svelano il "trucchetto" che Salvino Caputo avrebbe escogitato su consiglio dei vertici siciliani della Lega: "Molti sapranno che sono io il candidato... infatti nel partito anche su questo insistono"
Blitz dei carabinieri del comando provinciale: nel mirino l'ex sindaco di Monreale, commissario straordinario del movimento Noi con Salvini durante le elezioni regionali dello scorso novembre. Indagato anche Alessandro Pagano, coordinatore della Sicilia occidentale
Così ha deciso il gup Nicola Aiello per Domenico Galati (64 anni), imputato in concorso per il reato di voto di scambio politico-mafioso. Nel suo studio sarebbe avvenuta la consegna del denaro "incriminata". Per la stessa vicenda invece l'ex Eurodeputato era stato assolto
Il leader de "I coraggiosi" si è presentato in tribunale accompagnato dai suoi avvocati per essere interrogato dai pm. L'ex boss di Borgo Vecchio Giuseppe Tantillo ha detto che il candidato sindaco avrebbe comprato voti dalla "famiglia" nel 2012
La dichiarazione di Vito Galatolo è stata acquisita agli atti del processo di appello contro l'ex consigliere e assessore comunale, e deputato regionale, condannato a otto anni e due mesi in tribunale
Secondo l'accusa l'ex deputato regionale avrebbe avuto i voti della cosca mafiosa dell'Arenella e di Vergine Maria in cambio di denaro. Si tratta del processo di appello, dopo che la Cassazione ha annullato con rinvio una prima condanna
Per il Gip, oltre a essere cessate le esigenze cautelari, ci sarebbe un vizio di forma. Per i legali di Clemente la normativa di riferimento è un decreto del 1970 e non un altro del 1957. La differenza sta nella pena prevista in caso di condanna