Uno degli imputati eccellenti del processo sulla trattativa Stato-mafia è stato ospite da Nicola Porro nella trasmissione Quarta Repubblica in onda su Rete4: "Per venti anni ho fatto l'indagato in servizio permanente. Non abbiamo perquisito il covo di Riina per non perdere di vista la rete di mafiosi attorno"
L'avvocato, che coordinò le indagini sul presunto patto, commenta la decisione della Cassazione con la quale sono stati definitivamente assolti gli ex vertici del Ros, l'ex senatore Marcello Dell'Utri, e dichiarata la prescrizione per i mafiosi: "Non è un bel segnale per i cittadini"
I commenti di Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno, ma anche della difesa dell'ex senatore Marcello Dell'Utri: "Questo processo non doveva neppure iniziare". Interviene pure il legale della famiglia di Paolo Borsellino: "Adesso si indaghi sul dossier 'Mafia e Appalti' e sul nido di vipere..."
La sentenza emessa dalla sesta sezione, che non ha accolto le istanze del procuratore generale, che aveva chiesto un appello bis per gli ex vertici del Ros Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno. Cancellate le pene per Leoluca Bagarella e Antonino Cinà perché il reato è stato ritenuto soltanto tentato. Scagionato anche Marcello Dell'Utri
Da rivedere secondo l'accusa le assoluzioni sancite in appello per Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno. I tre erano stati condanni in primo grado
A decidere sul ricorso presentato dalla Procura generale di Palermo contro la sentenza emessa il 23 settembre 2021, che aveva assolto gran parte degli imputati condannati in primo grado, saranno i supremi giudici della sesta sezione penale
In 67 pagine viene impugnata la decisione dei giudici di secondo grado, che aveva portato all'assoluzione degli ex vertici del Ros dei carabinieri, ma anche dell'ex senatore Marcello Dell'Utri. "Ogni genere di accordo o intesa ibrida tra polizia giudiziaria e frange di organizzazioni criminali deve essere dichiarato penalmente rilevante"
Dalle motivazioni della sentenza d'appello emerge ciò che si poteva intuire sin dall'inizio, ma per anni si è raccontato altro. Le aule di giustizia non servono a scrivere la Storia, ma ad accertare l'eventuale sussistenza di reati
Nelle motivazioni della sentenza d'appello smontata la tesi di primo grado, piena di "palesi aporie e forzature". Errato ritenere che i contatti tra il Ros e Vito Ciancimino modificarono i piani di Totò Riina: "Li rafforzarono e in un contesto di guerra occorreva non dare respiro allo Stato: perché il boss avrebbe dovuto aspettare più di due mesi dopo Capaci?"
Depositate le motivazioni della sentenza d'appello emessa a settembre e con cui sono stati scagionati Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno, oltre all'ex senatore Marcello Dell'Utri. "Nel dialogo con Vito Ciancimino ci fu un errore sciagurato di calcolo, ma i militari del Ros agirono con fini solidaristici, per fermare le stragi"
Si è conclusa la requisitoria davanti alla Corte d'Assise d'Appello nel processo che vede imputati mafiosi come Leoluca Bagarella e Antonino Cinà, ufficiali del Ros dei carabinieri e pure l'ex senatore Marcello Dell'Utri. Il pentito Giovanni Brusca ha partecipato all'udienza per la prima volta da uomo libero
La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale, confermando la sentenza di appello. L'imputato scagionato sin dal primo grado, dopo essere stato sotto processo per 15 anni per concorso esterno. "Esistono magistrati leali, ma alcuni pool investigativi non funzionano"
Per ora l'ex ministro, interpellato dall'Adnkronos, preferisce restare in silenzio. "Aspettiamo l'udienza del prossimo 11 dicembre - si limita a dire - e solo allora parleremo"
Il presidente della Corte d’assise Angelo Pellino lo ha annunciato nel corso dell’udienza stralcio di ieri. Il figlio di Don Vito, ex sindaco di Palermo, era stato scarcerato di recente ma non era presente in aula
L'appunto risale al 22 ottobre del 1993 ed è stato ieri al centro dell'udienza del processo d'appello per la cosiddetta trattativa tra Stato e mafia, in corso davanti alla Corte d'assise d'appello di Palermo
Lo ha deciso il gip di Palermo. Il capomafia era indagato per violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario o ai suoi singoli componenti
Davanti alla Corte d'assise d'appello palermitana, presieduta da Angelo Pellino, ci sarà la deposizione di due collaboratori di giustizia, il calabrese Nino Fiume e l'alcamese Armando Palmeri
Il figlio dell'ex sindaco è imputato per calunnia ai danni dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro. In primo grado era stato condannato a 8 anni di carcere. Accolta la richiesta che era stata avanzata dai legali della difesa
E' quanto racconta in un verbale del 20 settembre 2012 il magistrato Piercamillo Davigo. La difesa di Mario Mori chiede adesso di acquisire questo retroscena nel processo d'appello sulla trattativa tra Stato e mafia a Palermo
Il figlio dell'ex sindaco di Palermo - che per motivi di salute non ha mai partecipato alle udienze - in primo grado era accusato anche di concorso esterno in associazione mafiosa, imputazione da cui fu assolto. Fu invece condannato per calunnia nei confronti dell'ex capo della polizia Gianni de Gennaro
L'ex pm, che rappresentava l'accusa nella prima parte del processo di primo grado, commenta con l'Adnkronos le motivazioni della sentenza di assoluzione per l'ex ministro democristiano