Nell'attentato avvenuto nel 1985 a Pizzolungo nel Trapanese avrebbe dovuto essere ucciso il magistrato Carlo Palermo, ma nell'esplosione rimase invece coinvolta l'auto guidata dalla donna che stava accompagnando i gemellini a scuola. Per il mafioso, considerato uno dei mandanti, la sentenza è diventata definitiva: dovrà scontare 30 anni
La strage avvenne il 2 aprile del 1985, quando venne fatta esplodere un'autobomba per uccidere il pm Carlo Palermo ma l'auto su cui erano Barbara Rizzo Asta e i suoi gemellini di 6 anni fece da scudo a quella del magistrato, rimasto ferito. Ad incastrare l'imputato le rivelazioni della figlia Giovanna
I fatti risalgono al 2 aprile del 1985. La vittima prescelta era in realtà il giudice Carlo Palermo. Cosa nostra aveva deciso di ucciderlo con un'autobomba, ma la vettura su cui viaggiavano Barbara Rizzo Asta e i suoi gemellini di 6 anni fece da scudo