Il provvedimento eseguito dalla Finanza colpisce un patrimonio da circa 15 milioni di euro e 17 indagati che avrebbero aperto dei conti correnti per ricevere il denaro da girare poi in contanti al titolare di una delle attività. Si tratta dello sviluppo delle indagini che la scorsa settimana avevano portato all'arresto di 5 persone
Sono accusati di associazione di stampo mafioso, ricettazione ed estorsione. Sotto la lente di Finanza e Dda una società che avrebbe ricevuto direttive dal mandamento Porta Nuova, diventando il punto di riferimento per ladri e rapinatori che avevano oro "sporco". Ventisette in tutto gli indagati
Al centro del processo l'attività della "Cafè Moka Special", di cui il giudice ha disposto la confisca. Secondo la Procura il titolare, Gaetano Pensavecchia, che ha avuto la pena più alta, avrebbe fatto fruttare nell'attività 150 mila euro riconducibili ai fratelli Gaetano, Angelo e Giovanni Fontana. Inflitti 2 anni e 8 mesi alla sorella Rita
L'impresa, del valore di 700 mila euro, era intestata a dei prestanome. I due percepivano anche il reddito di cittadinanza: uno è finito in carcere, l'altro ai domiciliari. L'operazione della guardia di finanza nasce da una più ampia indagine nata dal fallimento di un'altra impresa
La sentenza è stata emessa al termine di uno dei processi nati dall'operazione "Cicero" del 2016, con la quale finì in cella anche il noto avvocato civilista Marcello Marcatajo, poi deceduto. Tra le persone scagionate anche il figlio del legale, Giorgio, il notaio Tommaso Drago e l'ex direttore di una filiale della Banca di Roma, Massimo Sarzana
La Procura di Palermo ha sequestrato 20 milioni di euro depositati in Albania e altri 30 riconducibili ai beni sottratti a un decreto di confisca emesso nei confronti di Zummo. Somme che sarebbero legate al patrimonio di Cosa nostra e al "sacco di Palermo" nonché al traffico di stupefacenti emerso con l’inchiesta "Pizza connection"
E' successo nell’ambito delle consuete operazioni di controllo sui passeggeri ed i veicoli in arrivo dalla Tunisia. In azione gli agenti dell’ufficio di polizia di frontiera marittima di Palermo
L'operazione è stata condotta dalla polizia di Taranto. Gli indagati sono in tutto 53. Le indagini portano fino al capoluogo siciliano, qui sono stati infatti prelevati fascicoli relativi alla "nazionalizzazione di autovetture"
Il blitz della guardia di finanza è il seguito dell'inchiesta che lo scorso 19 maggio ha portato a sei misure cautelari e al sequestro di 800 mila euro. Punto di riferimento dell'organizzazione sarebbe stato l'ex dipendente di una filiale bancaria messinese
Disposto anche il sequestro preventivo per circa 800 mila euro, sia nei confronti dei patrimoni personali degli indagati, sia nei confronti della società "Trust Group" di Palermo"
Il palermitano Domenico Cottone, patron del Marsala Calcio, è finito ai domiciliari insieme alla moglie con l'accusa di peculato e attività abusiva finanziaria
Peculato, attività abusiva finanziaria e riciclaggio: nei guai il palermitano Domenico Cottone e la compagna. Nei loro confronti il giudice ha disposto il sequestro di beni e disponibilità finanziarie per un milione di euro. L'accusa: "Assegni post-datati per le giocate ai clienti più fedeli"
Le buste con i contanti sono state trovate dentro un autoarticolato fermo in un'area di sosta in via Ambrosoli. Dovranno rispondere del reato di riciclaggio due palermitani di 52 e 21 anni e un calabrese di 54 anni
Il cane ha sentito odore di soldi e i finanzieri hanno trovato il denaro nei bagagli di una coppia. La moglie è stata denunciata con l’accusa di sottrazione fraudolenta al pagamento delle tasse e autoriciclaggio. Fermate anche due donne in arrivo dagli Stati Uniti
I finanzieri hanno trovato le banconote, divise in mazzette, occultate in una busta in uno dei locali del negozio di abbigliamento. I due, marito e moglie, sono accusati di riciclaggio e omessa dichiarazione
Un commerciante che lavora in zona Calatafimi dovrà rispondere dei reati di riciclaggio e ricettazione. I tre mezzi (non assicurati né revisionati) utilizzati per portare le bombole a casa dei clienti sono stati riconsegnati ai legittimi proprietari, in un caso a 8 anni dal furto
Si tratta di ragazzi tra i 19 e i 23 anni. Due di loro erano già sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Adesso devono rispondere di riciclaggio
Nel mirino un intero nucleo familiare che opera a Palermo nel settore del commercio all’ingrosso di calzature e abbigliamento: avrebbe sottratto a tassazione redditi per circa 10 milioni di euro, a partire dal 2013. Maxi sequestro di beni ai danni di una coppia
Nei guai un imprenditore trapanese, gestore di fatto della Postepress srl, che avrebbe cercato di sottrarsi alle responsabilità penali e civili del fallimento grazie ad alcuni prestanome. Sotto sequestro 1,1 milioni di euro e un'altra società
Gli agenti del commissariato di polizia "Libertà" hanno arrestato un sessantenne, Giuseppe Beluto, al quale sono riconducibili i due magazzini pieni di refurtiva di via del Macello e viale Regione. Rubati mezzi per un valore di un milione di euro
La polizia ha individuato alcuni locali in via del Macello e viale Regione che sarebbero stati utilizzati per riciclare le auto, smontarne i pezzi e rivenderli. In manette un sessantenne a cui sono stati contestati anche il furto di energia e il possesso di stupefacenti
Tre sono stati rinchiusi in carcere mentre altri quattro sono stati sottoposti ai domiciliari. A capo della banda, secondo quanto ricostruito dai poliziotti di Brancaccio, ci sarebbe Giuseppe Di Maria
Riciclaggio, colpo della guardia di finanza palermitana nei Pirenei: nel mirino gli eredi di Ezio Brancato, ex funzionario della Regione e socio del "Gruppo Gas", attività controllata da Bernardo Provenzano. Sequestrate somme di denaro e gioielli del valore di circa un milione e mezzo di euro
La finanza ha messo i sigilli a un patrimonio di 2 milioni di euro. I due sono accusati del "riciclaggio dei proventi derivanti dall'evasione fiscale commessa nell'esercizio di attività di compravendita immobiliare"
Riciclaggio di vetture: con questa accusa i malviventi sono finiti in manette. Sono stati sorpresi mentre - con flex e martello - stavano "lavorando" sui telai dei mezzi rubate