La decisione è del tribunale del riesame, dopo il blitz "All In" della guardia di finanza. Tolti i sigilli anche a un centro scommesse di piazza Ballarò. I giudici hanno pure annullato le ordinanze di custodia cautelare per il mafioso Salvatore Sorrentino, che resta però in carcere, e per Antonino Maniscalco
Dall'inchiesta "All In" della guardia di finanza viene fuori che Francesco Paolo Maniscalco in due anni avrebbe ricevuto sottobanco tra 30 e 120 mila euro in contanti dall'imprenditore Salvatore Rubino. Altre decine di migliaia di euro sarebbero andate ad altri mafiosi, come Salvatore Milano e Salvatore Cillari
Dall'inchiesta "All In" emerge come l'imprenditore Salvatore Rubino sarebbe stato solo un fantoccio al servizio del mafioso Francesco Paolo Maniscalco, che avrebbe risolto problemi, incontrato avvocati e imposto scelte aziendali: "Si fa così e basta!". Cosa nostra avrebbe ricavato il 20% sulle puntate clandestine
Dall'inchiesta "All in" della guardia di finanza emerge un complesso sistema col quale Cosa nostra, grazie ad una serie di società titolari di concessioni governative per la gestione di giochi e puntate, sarebbe riuscita a riciclare "ingenti somme di denaro". Le succursali in città, provincia, ma pure in altre regioni
Il giudice ha disposto i sigilli ad aziende operanti nel settore delle scommesse tra Palermo, Milano, Roma e la provincia di Salerno. Oltre agli 8 arrestati, la Procura aveva chiesto una misura cautelare anche per il capo della cosca di Pagliarelli, Settimo Mineo, e per lo storico esponente di Porta Nuova, Salvatore Milano