La Corte d'Assise ha ritenuto insussistenti le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi per Michele Mulè che, il 16 ottobre del 2020, in piazza Duomo a Camporeale, aveva aperto il fuoco contro Benedetto Ferrara. Trecentomila euro di provvisionali ai parenti della vittima
L'ex giocatore - con un passato anche al Napoli e al Bologna - ha fermato il 46enne che nel tardo pomeriggio di ieri, nel centro commerciale alle porte di Milano, ha ucciso un dipendente e ferito gravemente altre quattro persone, compreso il difensore del Monza Pablo Marì
L'imputato, Giuseppe Sunseri, porta lo stesso nome della vittima, che aveva 80 anni e morì in ospedale a luglio del 2020. L'alterco avvenne nella casa di Trabia in cui vivevano entrambi. Già in primo grado l'omicidio volontario era stato riqualificato in preterintenzionale
Mariangela Di Gangi, consigliere comunale, ha preannunciato oggi la presentazione di una mozione "per impegnare l'Amministrazione ad avviare da subito un'attività di ricognizione di risorse disponibili per assistere le vittime di violenza"
La massima pena è stata invocata per Michele Mulè che, il 16 ottobre del 2020, nella piazza di Camporeale, ammazzò Benedetto Ferrara. Secondo la Procura, il delitto sarebbe stato premeditato e compiuto per futili motivi. A scatenare la violenza dell'imputato sarebbero stati presunti maltrattamenti nei confronti della sua ragazza
Alessia Pifferi scrive a "Quarto Grado" e mostra dei segni di pentimento. E' accusata di aver abbandonato la figlia in casa per diversi giorni, fino a provocarle la morte
Si apre il processo per il delitto avvenuto alla Vucciria il 31 maggio dell'anno scorso. Gli imputati sono i fratelli Domenico e Matteo Romano e il figlio di quest'ultimo, Giovanni Battista, che hanno chiesto (inutilmente) di accedere al rito abbreviato. La famiglia della vittima non si costituisce parte civile
Gianvito Italiano, accusato di aver colpito a morte Vincenzo Trovato davanti a un lido di Balestrate, resta in carcere. Il legale: "Le immagini mostrano un'altra dinamica, valuteremo gli atti". Intanto è stata eseguita l'autopsia sul corpo del 22enne
A indicarlo ai carabinieri sarebbero stati alcuni ragazzi, presenti quella sera a una festa nel lungomare Felice D'Anna, che avrebbero assistito all'accoltellamento. Il provvedimento, però, deve ancora superare il vaglio del gip che dovrà decidere se convalidare e applicare eventuali misure cautelari
Dopo una nottata trascorsa tra le prime indagini e l'ascolto di molti giovani, i carabinieri avrebbero individuato un ragazzo che potrebbe aver colpito e ucciso Vincenzo Trovato, 22 anni. Ancora ignoto il movente. Disposta l'autopsia
Qualche ora prima della lite in cui ha perso la vita, Vincenzo Trovato, 22enne di Trappeto, si trovava a una festa, forse proprio nel lungomare Felice D'Anna. Da chiarire cosa sia successo dopo. I carabinieri hanno eseguito i rilievi vicino alla guardia medica di Balestrate, tappa intermedia della vittima che poi sarebbe all'ospedale di Partinico dov'è deceduta
Salvatore Fernandez, che si era costituito qualche giorno dopo l'uccisione di Giuseppe Incontrera avvenuta in via Imperatrice Costanza, ha prima presentato istanza ai giudici e poi l'ha ritirata. Continua a non convincere la sua versione, secondo cui avrebbe agito per futili motivi
Il delitto avvenne in via Pasquale Matera la sera del 10 marzo. Alessandro Sammarco, 19 anni, si era costituito il giorno dopo sostenendo di aver sparato alla vittima perché si sarebbe opposta alla relazione con una delle sue figlie. La famiglia ha però smentito questa versione, dicendo che l'imputato avrebbe perseguitato la ragazza
L'esito dell'udienza di convalida del fermo "Vento", eseguito dopo l'omicidio di Giuseppe Incontrera. I capimafia Tommaso Lo Presti e Giuseppe Di Giovanni hanno respinto le accuse: "La droga? Fa schifo". Resta in carcere anche Salvatore Fernandez che si è autoaccusato del delitto della Zisa. Non si trovano Giuseppe Auteri e Nicolò Di Michele
Si è avvalso della facoltà di non rispondere Salvatore Fernandez, l'uomo che martedì ha ammesso di essere l'autore dell'uccisione di Giuseppe Incontrera, avvenuta in via Imperatrice Costanza il 30 giugno. Il movente resta tutto da chiarire
La Procura al momento non contesta l'aggravante mafiosa a Salvatore Fernandez che ha ammesso di essere l'autore dell'uccisione di Giuseppe Incontrera. Una delle piste, però, è che qualcuno possa averlo istigato, facendogli commettere un delitto per motivi apparentemente futili ma che avrebbe fatto comodo anche a Cosa nostra
L'uomo che si è costituito qualche ora fa si chiama Salvatore Fernandez, ha 49 anni ed è stato coinvolto in passato in alcune inchieste per droga. Sarebbe stato ripreso da alcune telecamere in via Imperatrice Costanza giovedì scorso, quando era stato freddato Giuseppe Incontrera
Sarebbe questo il movente che avrebbe spinto Nazzareno Monte a uccidere Leonardo Lauriano, trovato morto nel suo garage. L'ipotesi dell'accusa troverebbe riscontro negli abiti dell'indagato, sporchi del sangue dell'ex tassista ucciso, nelle intercettazioni, ma anche nelle immagini di alcune telecamere e nel racconto di un testimone
Il gip ha disposto l'arresto per il 75enne Nazzareno Monte: è ritenuto l'assassino dell'88enne Leonardo Lauriano, ucciso in casa lo scorso novembre. Trovate tracce biologiche della vittima su alcuni abiti. Il movente sarebbe da ricondurre a questioni economiche
Nelle ultime ore gli investigatori sono riusciti a mettere insieme molti tasselli sull'uccisione di Giuseppe Incontrera, freddato ieri a colpi di calibro 22 in via Imperatrice Costanza, anche se nessuna telecamera avrebbe ripreso la sparatoria. La vittima - non coinvolta in alcuna indagine recente - è ritenuta vicina ai boss Lo Presti di Porta Nuova
La vittima è Giuseppe Incontrera, 45 anni, raggiunto da almeno 5 colpi di pistola mentre si trovava in via Imperatrice Costanza. Sull'episodio indagano i carabinieri, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia, che hanno ascoltato la moglie e uno dei figli
Giuseppe Incontrera è stato freddato a colpi di calibro 22 in via Imperatrice Costanza. Per gli inquirenti sarebbe vicino ai boss, un ruolo probabilmente emerso in indagini molto recenti. Non si esclude che il delitto possa essere legato alla gestione delle piazze di spaccio. Al vaglio le immagini di diverse telecamere
Il 13 giugno del 1983 la tragica fine del capitano Mario D’Aleo, dell’appuntato Giuseppe Bommarito e del carabiniere Pietro Morici. Oggi la commemorazione. Il ricordo del sindaco uscente