L'analisi dell'associazione antiracket sul fenomeno estorsivo propone un cambio di rotta: "Le inchieste dimostrano che gli imprenditori che si piegano lo fanno non per paura, ma per interesse, per ottenere servizi, come il recupero di crediti o l'eliminazione della concorrenza: ovvio che non denuncino. Servono quindi nuovi strumenti"
Sono tutti coinvolti nell'inchiesta "Stirpe" di luglio dell'anno scorso, con la quale erano state ricostruite ben 46 estorsioni. Nessuno tra commercianti e imprenditori ha però ammesso di aver pagato la tangente a Cosa nostra e la Procura ha aperto a carico di una quarantina di loro un fascicolo per favoreggiamento
Il verdetto della Cassazione per un gruppo di palermitani che, nel 2016, avrebbe taglieggiato con metodi mafiosi i negozianti che poi si erano ribellati. Per cinque imputati la sentenza è stata annullata con rinvio solo per valutare anche la sussistenza dell'odio razziale, mentre per un altro occorrerà verificare proprio la responsabilità
L'ex capitano del Palermo, condannato a tre anni e mezzo per estorsione aggravata dal metodo mafioso, ha ottenuto l'affidamento in prova dopo aver trascorso quasi 6 mesi in cella. Ha ripreso subito a lavorare nella struttura che porta il suo nome che lo ha sempre sostenuto a distanza: "Quelli come noi non mollano mai"
Arnaldo Giambertone, noto per essersi ribellato al pizzo, aveva denunciato Giuseppe Campisi, già condannato per un'estorsione e suo ex dipendente. Il pm ha ipotizzato un reato senza precedenti: una persecuzione con l'aggravante mafiosa. Per il gup "l'imputato ha cercato solo 3 volte la presunta vittima, chiedendo soldi perché pagato in nero"
L'operazione è stata messa a segno tra Partinico, Alcamo e il Torinese. L'indagine - condotta da marzo 2019 a settembre 2020 - è partita dopo un incendio doloso in uno stabilimento balneare
L'avvocato Ettore Barcellona sentito dalla Commissione regionale antimafia: "Neanche la pandemia e le criticità economiche conseguenti hanno rallentato il fenomeno, così gli imprenditori fuggono". Oltre 200 i casi evidenziati dalle indagini
L'estorsione relativa alla costruzione di un residence a Isola delle Femmine risalirebbe al 2006 ed è valsa una condanna definitiva a 10 anni al mandante, il capomafia Sandro Lo Piccolo. Per Giancarlo Seidita, che sarebbe stato il suo emissario, invece, le accuse non hanno retto ed è stato scagionato dopo 4 processi
L'imprenditore di Paceco aveva denunciato due palermitani e un ericino perché l'avrebbero costretto ad aprire due conti correnti e a consegnare assegni in bianco e bancomat. Gli imputati avrebbero così acquistato tv, smartphone, tablet e pc, ma anche carne e materiale edile a sue spese. Il tribunale: "Racconto pieno di anomalie e punti oscuri"
Luigi Cuomo di Sos Impresa nazionale: "La sua storia è quella di una combattente che non si è mai arresa e non ha mai indietreggiato di fronte agli ostacoli e le avversità che ha subito nella sua lunga e tormentata storia di vittima"
Il tribunale ha scagionato Antonio Cusumano, che era finito in carcere ad aprile del 2015 ed era però quasi subito tornato libero. In aula uno dei testimoni ha negato di aver ricevuto richieste estorsive e l'altro si sarebbe contraddetto su diversi punti. La Procura aveva chiesto una condanna a 12 anni
Blitz all'alba dei carabinieri del Ros, colpiti il mandamento di Villagrazia-Santa Maria di Gesù e la famiglia di Monreale. Gli indagati - cinque vanno in carcere, due ai domiciliari - sono accusati a vario titolo dei reati di usura ed estorsione con l'aggravante del metodo mafioso
Dalla prime ore di questa mattina carabinieri in azione: l'operazione è stata denominata "Breccia". Tra le accuse usura ed estorsioni. Le indagini sono coordinate dalla Dda di Palermo
L'uomo aveva avuto rapporti con la giovane in provincia di Modena. La famiglia della ragazza gli aveva fatto poi credere che aveva contratto una grave malattia dopo gli incontri e che era morta. La vittima era stata così pesantemente minacciata e aveva pagato
Le motivazioni della Cassazione alla sentenza del mese scorso con la quale il figlio del boss della Kalsa è finito in carcere per scontare 7 anni: "Era lui stesso ad ammettere in un'intercettazione di aver usato la forza per recuperare dei soldi e di aver trattenuto 4 mila euro per sé"
I fatti a Roccapalumba: il militare sarebbe stato minacciato da Antonino Lo Bue (52 anni) davanti a un bar. Intimidito e minacciato anche un consigliere comunale affinché si attivasse per annullargli la sanzione. In manette altri due uomini per detenzione e ricettazione di arma da fuoco
L'inviata Stefania Petyx torna a occuparsi del caso di Giuseppe Balsamo, commerciante del quartiere Noce che sette anni fa rifiutò di versare il pizzo denunciando gli estorsori e che da allora vive nel terrore
Le indagini dei finanzieri hanno inchiodato il commercialista Antonio Lo Mauro, 54 anni, che era stato nominato dal tribunale Misure di prevenzione dopo lo scandalo Saguto. Emerse condotte illecite
La contesa registrata dalle microspie nell'inchiesta contro il clan di Brancaccio è legata all'appartenenza territoriale dei detenuti. Secondo Giuseppe Greco e Ignazio Ingrassia, le famiglie di corso dei Mille e di Guarnaschelli avrebbero dovuto dare il denaro raccolto alla cosca di Ciaculli: "Non è vastaseria o prepotenza, così le mogli respirano un po'"
L'estorsione emerge dal fermo contro il clan di Brancaccio. Captata in diretta la consegna di 200 euro. Ma l'uomo si lamentava perché i lavoratori indicati dai mafiosi sarebbero stati tanti: "Poi mi chiedono il licenziamento per prendersi la disoccupazione... Ci vogliono 10 mila euro per voi, io sono a mare e il commissariato vuol farmi chiudere"
Le intercettazioni del blitz svelano come nessuno sfugga alla tassa di Cosa nostra. Boss costretti a stilare gli elenchi delle attività per non dimenticarne nessuna. Imposti 5 euro anche agli ambulanti del mercato domenicale di via Di Vittorio. L'intervento dei mafiosi per dirimere la contesa tra due panellari: "Perdonatemi, ma io devo campare"
L'operazione messa a segno all'alba di oggi. Le accuse: associazione a delinquere, traffico di droga ed estorsione. Tra i coinvolti anche Giuseppe Greco, detto il senatore, nipote del defunto boss Michele Greco, conosciuto invece come il Papa
L'operazione Crystal Tower dei carabinieri, che ha portato a 10 arresti, racconta la riorganizzazione mafiosa lungo l'asse Palermo-New York. Il 27 settembre 2018 l'arrivo all’aeroporto di Punta Raisi di un emissario del clan Gambino. Ad accoglierlo un gruppo di mafiosi, che lo accompagnano in una villa con piscina di Mondello (affittata per l'ospite) e lo accolgono con un regalo: 5 grammi di cocaina. "Stamattina 'agghiurnò' bianco, a Cortina d'Ampezzo cominciò a nevicare..."
Nel processo d'appello, nato dalla ribellione di un gruppo di commercianti nel 2016, regge l'aggravante di aver agito per odio etnico. Confermata anche un'assoluzione. Per un altro imputato dichiarato il non doversi procedere. Le vittime non avevano esitato a denunciare soprusi ed estorsioni inflitti da una banda di palermitani non affiliati a Cosa nostra