La Cassazione rigetta il ricorso di Giacomo Causarano, originario di Partinico e in servizio al Dipartimento dell'Energia, confermata quindi la pena (sospesa) di 2 anni. Aveva intascato una maxitangente dall'imprenditore Vito Nicastri per agevolarlo nel business: "Giacomino è l'olio degli ingranaggi..."
Invocate pene anche per l'impresario funebre Nunzio Trinca e per un fioraio - Rosolino Lo Cicero, figlio di un affiliato al clan dell'Arenella - ma anche 3 assoluzioni. Secondo l'accusa, con delle tangenti da 800 euro l'una sarebbe stato possibile ottenere una tomba nel cimitero dove da anni mancano invece i posti
Appena chiusa l'inchiesta della Procura di Termini a carico di Tommaso Ciaccio, attuale presidente del consiglio comunale, dell'ex assessore ai Lavori pubblici, di due impiegati municipali e di un imprenditore. Nel 2018 avrebbero fatto pressioni su un tecnico perché falsificasse un verbale legato ai lavori tra via Roma e via Umberto I
A guidare la lista elaborata dall'autorità nazionale anticorruzione, è Enna, seguita da Crotone. Nella poco onorevole top 10 anche Caltanissetta, Agrigento, Catania e Siracusa
I retroscena dell'inchiesta "Interrogazione a sorpresa". Santo Di Lorenzo, poi licenziato dall'ente, avrebbe ammesso le sue responsabilità: "L'ho fatto per un amico imprenditore nel settore del recupero crediti". Quest'ultimo, indagato ed interdetto per 6 mesi, ha precisato: "I nominativi su cui acquisire dati mi venivano forniti da un avvocato..."
Dall'inchiesta condotta dalla Finanza sono emerse le figure di alcuni lavoratori "infedeli": due impiegati dell'Inps - uno nel capoluogo siciliano e uno a Napoli - e un soggetto che lavorava al Comune di Quartu Sant’Elena. Avrebbero eseguito degli accessi informatici abusivi per favorire alcune imprese in cambio di soldi
Così ha deciso il gup di Caltanissetta Emanuela Carrabotta. L'ex governatore, secondo l'accusa, "si è messo a disposizione dell'ex numero uno degli industriali siciliani". La prima udienza si terrà il 2 maggio alle 10.30
Le intercettazioni dell'inchiesta sui presunti concorsi truccati. L'alcamese Giuseppe Pipitone avrebbe brigato per fare entrare nei vigili del fuoco un giovane in cambio di 500 euro, ma avrebbe anche tenuto i contatti con un sindacalista per far superare le prove ad un aspirante agente. Insoddisfatto del "regalino", diceva: "Per lui mi sono pure prostituito..."
L'operazione dei carabinieri di Alcamo, dove c'era una scuola di preparazione alle prove, ha smascherato un presunto giro di raccomandazioni: chi non pagava si fermava al primo turno. Una persona è finita in carcere, tre ai domiciliari mentre obbligo di dimora per il 53enne Vittorio Costantini, segretario nazionale Usip, e altri nove
Per una trentaseienne palermitana sono scattati i domiciliari: il reato è istigazione alla corruzione. L'operazione è stata messa a segno dai carabinieri del Nucleo Investigativo
Il legale di due imprenditori accusati di corruzione, tra cui il palermitano Paolo Minafò: "Intercettazioni transitate da altri procedimenti e termini non rispettati". Il presidente della prima sezione penale del tribunale di Agrigento ha ordinato al pm di replicare per iscritto e produrre la relativa documentazione
Il retroscena dell'inchiesta "Gomme lisce". Dopo la revoca di un bando pubblico, l'azienda avrebbe affidato direttamente il servizio ad un imprenditore per favorirlo. I mezzi stranieri sarebbero rimasti bloccati per mesi in un Paese dell'Est e avrebbero avuto vari problemi. Per il presidente Tafuri: "Fu un affare, erano Euro 5 e non erano vecchi..."
Le intercettazione del blitz "Gomme lisce" in cui il direttore Ugo Fiduccia, finito ai domiciliari, faceva i nomi di 84 "raccomandati", che avrebbero potuto scegliere anche la sede in cui lavorare. "Chistu è muraturi, m'u riettiru in assessoratu". Il gip: "Assunzioni pilotate, regali ai politici di riferimento a spese della Regione"
Dalle intercettazioni "acrobazie" per far quadrare i bilanci dell'azienda e l'annullamento illegittimo di una gara per affidare il servizio a un professionista "amico". Per il gip i documenti contabili sono "raffazzonati e lacunosi". Ma il presidente Tafuri si vantava col presidente della Regione: "Abbiamo tagliato gli sprechi e colpito gli imboscati..."
Ugo Fiduccia, finito ai domiciliari, avrebbe ottenuto vantaggi dalla "Officine del turismo", che avrebbe favorito anche durante la pandemia con guadagni extra per oltre mezzo milione a spese dei contribuenti e persino su un servizio disposto dal presidente Nello Musumeci. L'azienda avrebbe dovuto creare anche una compagnia aerea
Dalle intercettazioni dell'inchiesta della Finanza emerge come una sessantina di lavoratori sarebbero stati sistemati su specifica richiesta di deputati e assessori. Secondo il direttore Fiduccia (finito ai domiciliari) "il contatto sono Miccichè e il presidente della Regione, u iuocu forte u fa la politica". Musumeci e il presidente dell'Ars smentiscono
Al centro del processo i titoli conseguiti nella scuola privata Amedeo D'Aosta e le procedure che sarebbero state azzerate con la complicità di un impiegato della Camera di commercio: ha patteggiato la pena. Per diversi imputati è caduta però l'accusa più grave, quella di corruzione: le intercettazioni non erano state autorizzate. Un prosciolto
Il tentativo di corruzione risale ad aprile, ma i fatti sono stati rivelati oggi. Indagano i carabinieri, già effettuate alcune perquisizioni: sequestrati telefonini e computer. Aperta un'inchiesta. Il presidente Musumeci al fianco dell'esponente di Fdi: "Governare con trasparenza è la precondizione per lo sviluppo della Sicilia"
Fissata per novembre l'udienza preliminare per Cosimo De Roberto, che l'anno scorso finì ai domiciliari, ma anche dipendenti comunali, impresari funebri e persino il figlio di un boss dell'Arenella. Secondo l'accusa, sarebbero state pagate mazzette da 800 euro da diverse persone per evitare che parenti defunti restassero per mesi in deposito
Il processo, celebrato con l'abbreviato, è nato dall'inchiesta "Sorella Sanità" di maggio dell'anno scorso che aveva svelato l'esistenza di un giro di tangenti per l'affidamento di servizi per oltre 600 milioni di euro. Gli imputati dovranno restituire 2 milioni e mezzo all'Asp di Palermo. Il giudice ha assolto solo l'imprenditore Angelo Montisanti
Un mese dopo l'operazione, con otto fermi poi "bocciati" da gip e Riesame, i pm non arretrano e fanno notificare l'avviso che porterà alle richieste di rinvio a giudizio. Nella lista ci sono i vertici di Girgenti Acque prima del commissariamento, politici, professionisti, forze dell'ordine e il presidente dell'Ars Miccichè
Il gip di Trapani, nell'ambito dell'indagine "Mare Monstrum", ha ritenuto che non vi sia la prova di presunte pressioni da parte della deputata per una nomina nella Commissione parlamentare e neppure del "favore" che avrebbe ricevuto in cambio. E' stata la stessa Procura a chiedere di chiudere il caso
Le motivazioni del gup di Termini che ha disposto il non luogo a procedere per Giovanni Di Giacinto e anche per l'assessore alla Pubblica istruzione ed altri imputati: "Il primo cittadino era stato iscritto per corruzione elettorale che non è un reato contro la pubblica amministrazione e non consente di captare le conversazioni"
Per il gip di Termini Imerese gli elementi portati dalla Procura non sono neppure sufficienti per avviare un processo contro Giovanni Di Giacinto e Maria Marilena Tomasello, che furono arrestati a dicembre del 2019. Non luogo a procedere anche per altre 4 persone. Rinviati a giudizio il vicesindaco, una funzionaria e un geometra