Confiscati beni per 2 milioni di euro a Stefano Polizzi, boss di Bolognetta
Passano definitivamente allo stato case, terreni e rapporti bancari. In carcere dopo l'operazione Cupola 2.0, è ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Bolognetta
Passano definitivamente allo stato case, terreni e rapporti bancari. In carcere dopo l'operazione Cupola 2.0, è ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Bolognetta
Detenuto nel carcere di Voghera, "il Pacchione" è stato arrestato nell'operazione antimafia "Iago" nel 2014 insieme a numerosi esponenti del mandamento palermitano. Si tratta di due aziende e un immobile
Beni per circa 730 mila euro passano allo Stato. Si tratta di società, parte di una casa, veicoli e rapporti bancari che erano già stati bloccati dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale nel 2018 e nel 2021
Un villino, ma anche un'azienda zootecnica, 5 auto, un terreno a San Cipirello e rapporti bancari sono stati confiscati al mafioso, condannato a 17 anni con il processo "Nuovo mandamento". Il patrimonio era stato sequestrato nel 2016
La Cassazione ha sancito il passaggio definitivo allo Stato di terreni, immobili, una polizza vita e un colorificio. Nel 1993 il tribunale aveva invece respinto il sequestro per l'uomo di Santa Maria di Gesù, condannato per mafia e droga: nel 1984 in un mese trasformò 290 chili di morfina base con Totò Riina
Operazione della Direzione Investigativa Antimafia di Palermo: nel mirino Giuseppe Acanto, 58 anni, ritenuto legato ai vertici di Cosa nostra a Villabate. La confisca riguarda rapporti bancari, capitale sociale e relativi compendi aziendali e quote societarie
Il commerciante fu processato per concorso in associazione mafiosa e riciclaggio, ma venne assolto. L'assoluzione non gli ha evitato le misure di prevenzione. Messi i sigilli a un patrimonio di circa 450 milioni
Secondo gli inquirenti "l'intera storia imprenditoriale di Sbeglia si è svolta grazie ai rapporti stabiliti e reciprocamente vantaggiosi con la criminalità organizzata"
Beni per 280 mila euro sono stati confiscati dalla polizia perchè riconducibili ai fratelli Graviano anche se intestati a prestanome. SI tratta della prosecuzione dell'operazione "Araba Fenice" del 2011, che portò all'arretso di 16 persone
Entrambi sono stati arrestati dai carabinieri nell'ambito dell'operazione "Perseo" e sono ritenuti vicini alle famiglie di Porta Nuova e corso Calatafimi