I retroscena dell'inchiesta che ha portato al sequestro di Villa Valenti nata dopo la morte di un'anziana. Turni anche di 16 ore e paghe miserabili per 6 operatrici: "Al momento di pagare ci sono sempre problemi, si cerchino degli schiavi: io non ce la faccio più, avevo accettato il posto solo per togliermi dalla strada e smettere di bere..."
Le 6 imputate, processate con l'abbreviato, hanno avuto pene tra i 3 e gli 8 anni. Risarcite tre vittime, oltre agli eredi di una donna deceduta, suocera del pentito Gaspare Spatuzza. Il blitz ad aprile scorso: "Scenario raccapricciante, dipendenti crudeli e con indole spietata"
Dalle intercettazioni captate nella casa di riposo "I nonnini di Enza" di viale Lazio emerge che gli indagati avrebbero staccato le telecamere piazzate dalla guardia di finanza a più riprese. Una delle arrestate diceva: "Io ho la coscienza pulita, li ho trattati sempre bene ma ora ha paura..."
La guardia di finanza attraverso microspie e telecamere ha registrato botte e insulti nell'ospizio "I nonnini di Enza" di viale Lazio, dove mediamente si sarebbero verificati due episodi di violenza al giorno. Captati anche i tentativi di difendersi degli ospiti: "Io sono vecchia, zoppa, non disturbo..."
Grazie alla denuncia della donna sono partiti gli accertamenti della guardia di finanza: "Mi hanno reso la vita impossibile, stare lì è stata un'esperienza terrificante". Alla vittima sarebbe stato persino rotto un polso. Il gip: "La violenza fisica come ordinaria modalità di approccio agli ospiti della struttura"
Il gup Guglielmo Nicastro ha inflitto pene pesanti con il rito abbreviato a Brigida Camarda e al marito, peraltro impiegato della Regione, Michele Riccobono, oltre che ai loro due figli. La polizia aveva documentato oltre 100 episodi di violenza in appena tre mesi contro i 13 ospiti della struttura della Zisa
Richiesta di rinvio a giudizio per Giuseppina Barone e Francesca Spica in servizio al "Boccone del povero" di San Giuseppe Jato. Furono arrestate a novembre dell'anno scorso dai carabinieri perché avrebbero maltrattato i degenti
Ai domiciliari finiscono i titolari della "Anni Azzurri" di via Benedetto Marcello, Brigida Camarda e suo marito, impiegato della Regione, Michele Riccobono. Assieme ai loro due figli e a una badante in nero che percepiva il reddito di cittadinanza erano finiti sotto inchiesta a gennaio
Rischiano il processo senza neanche passare dall'udienza preliminare la titolare e cinque operatrici dell'ospizio "Bell'Aurora" di via Emerico Amari, ora in amministrazione giudiziaria, tutte arrestate ad aprile con un blitz della guardia di finanza. I maltrattamenti documentati da una serie di filmati
Il tribunale del riesame rigetta la richiesta di liberazione di Maria Cristina Catalano, che gestiva l'ospizio "Bell'Aurora" di via Emerico Amari. Nella struttura, secondo la Procura, i degenti sarebbero stati maltrattati per mesi. Una di loro aveva persino tentato il suicidio per sfuggire alle vessazioni
Il tribunale del Riesame ha disposto gli arresti domiciliari per una delle operatrici e solo l'obbligo di dimora a Palermo per un'altra. Restano invece in cella altre due delle sei indagate. Nella struttura "Bell'Aurora" di via Emerico Amari, gli ospiti sarebbero stati insultati e umiliati per mesi
Il cambiamento all'interno dell'ospizio "Bell'Aurora", dove per mesi i degenti sarebbero stati picchiati e umiliati. Parla l'amministratore giudiziario Marco Zummo: "Gli ospiti sono sereni e sorpresi di tante cure. Nei loro occhi si legge la felicità di essere stati liberati"
Il gip Fabio Pilato ha respinto le istanze di alcuni avvocati che avevano chiesto i domiciliari per le loro assistite. Secondo la Procura, nell'ospizio "Bell'Aurora" di via Emerico Amari i degenti sarebbero stati sottoposti a continui maltrattamenti e vessazioni. Tre delle arrestate hanno confessato
"Mi sto rendendo conto solo ora...", avrebbe detto al gip Maria Cristina Catalano, amministratrice di fatto dell'ospizio "Bell'Aurora" di via Amari, dove per la Procura i degenti sarebbero stati picchiati ed umiliati. L'indagata durante l'interrogatorio avrebbe spiegato di vivere "un periodo di forte stress"
Leonardo Fricano è uno dei soci della "Bell'Aurora srls" di via Amari sequestrata stamattina. Secondo gli investigatori sarebbe una delle teste di legno utilizzate dall'amministratrice di fatto, Maria Cristina Catalano, per esercitare l'attività. E' accusato di riciclaggio
Una delle operatrici della casa di riposo degli orrori, Antonina Di Liberto, attraverso il convivente, avrebbe percepito quasi 8 mila euro di sussidio. Per la Procura, però, la coppia avrebbe mentito sulla propria condizione lavorativa e nascosto la proprietà di un immobile per ottenere i 799,99 euro al mese