E' successo a Villabate dove un uomo di 52 anni sarebbe stato pesantemente aggredito da un altro utente della strada, di 24 anni, che è stato poi bloccato dai carabinieri ed è finito in manette per resistenza a pubblico ufficiale
Dall'inchiesta con 7 arresti emergono le pressioni su un imprenditore che avrebbe presentato un conto di 600 euro a uno degli indagati, ma anche il pestaggio a colpi di casco di un uomo per l'acquisto di 10 mila euro di scarpe poi non pagate: il clan gli avrebbe tolto un furgone e un'auto e si era fatto consegnare il libretto della pensione del suocero
Il retroscena del blitz con 7 arresti. Per l'accusa, il clan avrebbe avuto il controllo sulla gestione dei servizi funebri. Sergio Giannusa andava alla camera mortuaria dell'ospedale per verificare le ditte incaricate dei funerali. In manette è finito anche il figlio del titolare di un bar per la detenzione di una mitragliatrice scoperta durante le perquisizioni
In manette un 31enne di Carini: era stato fermato per un controllo in strada. Dovrà rispondere di lesioni, minacce, violenza e danneggiamento. In tribunale si è poi scusato per l’atteggiamento
L'operazione della polizia fa seguito a quella del 10 luglio, nella quale vennero eseguite 18 misure cautelari. La vicenda dell'imprenditore picchiato e l'auto rubata e usata come "pegno" per un vecchio debito. Preso un commerciante che aveva messo a disposizione il suo negozio. Rinvenuto un mitra nell'abitazione di uno degli indagati
E' successo vicino all'università. Alcuni passanti hanno chiamato il 112 segnalando una violenta colluttazione nel balcone di un appartamento al terzo piano e subito sono arrivati i carabinieri. "Temevamo la volesse spingere giù", spiega un testimone. La donna è finita in ospedale mentre lui è stato allontanato da casa
In manette un marocchino di 33 anni e un gambiano di 30 con l'accusa di furto aggravato in concorso e utilizzo indebito di carte. A chiamare il 112 è stata la vittima che, dopo il furto subito in piazza Croce dei Vespri, ha fornito una descrizione dei ladri e segnalato ai poliziotti dove stavano spendendo i suoi soldi
I due sono stati arrestati dai Falchi della squadra mobile, ma in due momenti diversi in vicolo della Pietà a Palazzo Reale. Adesso si trovano in carcere al Pagliarelli
E' stata sorpresa mentre scaricava cartoni da un furgone. In totale sono stati bloccati 1.200 chili di "bionde" che immesse sul mercato nero avrebbero fruttato circa 200 mila euro
In manette un tunisino di 32 anni denunciato anche per ricettazione perché trovato in possesso di alcune carte di credito rubate. Fondamentale la telefonata al 112 da parte di un residente che lo aveva visto mentre si arrampicava in via Immacolatella, vicino alla Focacceria San Francesco
Polizia e carabinieri al termine di articolate indagini sono riusciti a identificare tre palermitani che tra luglio e settembre si sono resi protagonisti di 10 rapine aggravate, due furti aggravati, di estorsione e lesioni personali. I fatti sono stati commessi in centro
Giovan Battista Badalamenti, 69 anni, fratello di Martino, boss di Torretta all'ergastolo, è riuscito a sfuggire al provvedimento di fermo emesso mercoledì e al blitz dello Sco e dell'Fbi. Era lui a dire che il mandamento sarebbe stato affidato al vecchio mafioso Francesco Rappa e anche a parlare di Matteo Messina Denaro
Convalidati 6 dei 7 fermi emessi nell'ambito dell'operazione sui legami tra le cosche della provincia di Palermo e quelle di New York. Nonostante i suoi 81 anni, al mafioso sono stati negati i domiciliari
Nell'ordinanza di convalida del fermo per l'uccisione di Badr Boudjemai il giudice riporta le dichiarazioni di Alì El Abed Baguera, rese ai carabinieri al momento della perquisizione a casa sua - senza avvocato e senza che fossero verbalizzate - e dunque del tutto inutilizzabili in un processo. L'uomo si sarebbe sbarazzato anche di un giubbotto
Si tratta di un pregiudicato di 33 anni, che deteneva illegalmente una pistola con canna modificata, e di un 56enne evaso dai domiciliari. Nel bilancio delle attività svolte anche 3 denunciati e 14 persone segnalate alla prefettura per consumo di droga
Le intercettazioni del blitz sui legami tra i clan siciliani e quelli degli Usa, dove peraltro vive il figlio dell'anziano mafioso di Borgetto, Vito. Tra minacce e autorizzazioni per lavori edili, screzi e racconti della Cosa nostra che fu, emerge però che gli indagati si sarebbero ridotti a razziare una piantagione di marijuana per ricavare appena 900 grammi di erba
Il giudice ha ravvisato il pericolo di fuga per Alì El Abed Baguera e anche i gravi indizi di colpevolezza in relazione all'uccisione di Badr Boudjemai. L'indagato ha respinto tutte le accuse e sostiene di non c'entrare nulla col delitto. Per la Procura però sarebbe stato ripreso nitidamente dalle telecamere: "E' stato lui a sparare"
Il retroscena emerge dalle intercettazioni a carico di Feliciano Leto, l'ex Pip e commesso giudiziario, finito in carcere per favoreggiamento. Secondo l'accusa, con dei complici, avrebbe procurato i timbri e li avrebbe applicati sui certificati richiesti dagli utenti, facendosi pagare una speciale commissione. Il gip: "Pericoloso e propenso al crimine"
Feliciano Leto, ex Pip e commesso in Procura, avrebbe fotografato atti riservati e li avrebbe mandati agli indagati, segnalando anche quando erano in corso delle intercettazioni: i telefoni diventavano muti e alcune inchieste sono state compromesse. Ma avrebbe pure ritardato arresti e scarcerazioni a suo piacimento: "Passa una notte in più a casa..."