Il tribunale di Termini Imerese ha scagionato una professionista e un dipendente dell'amministrazione. Secondo la Procura, alla fine del 2011, la prima avrebbe incassato oltre 5 mila euro, liquidati dal secondo, senza aver svolto le attività concordate. Per i giudici "il fatto non sussiste"
Scagionato Filippo Di Matteo dopo 5 anni di processo. Per la Procura avrebbe rilasciato una trentina di autorizzazioni in modo irregolare e con presunti scopi clientelari. La difesa ha dimostrato però che la stessa prassi era stata seguita dai suoi predecessori. Il pm aveva chiesto una condanna a 5 anni
In appello è stata ribaltata la sentenza di primo grado con cui due funzionari del Comune, il proprietario del locale e un tecnico erano stati invece condannati. I fatti risalgono al 2012
Vengono contestate presunte irregolarità della gestione degli appalti nel settore dei rifiuti, l'assegnazione "a tavolino" di un palazzetto dello sport e la rivelazione dell'indagine sull'immobile abusivo del cognato. A processo anche altre 23 persone
Il reato ipotizzato dalla Procura è quello di abuso in atti d'ufficio. L'indagine si riferisce al 2016, quando l'Isola era in piena emergenza. Sotto inchiesta anche funzionari regionali. La replica: "A volte un amministratore deve portare la croce per avere fatto il proprio dovere"
A darne notizia è il primo cittadino: "Mi viene contestato di aver fatto un uso non consentito dell'auto del Comune e di non aver preso provvedimenti nei confronti di un dipendente comunale, accusato di appropriazione indebita". A Lapunzina è stato imposto anche l'obbligo di firma
Claudia Corselli, in passato in servizio all'istituto compressivo Guttuso di Villagrazia di Carini e poi trasferita al Duca degli Abruzzi, ha patteggiato la condanna a un anno (pena sospesa)
Stessa pena per l'ex operaio della Gesip Franco Alioto. Erano accusati a vario titolo di concorso in truffa e abuso d'ufficio. Il Pm Laura Vaccaro aveva chiesto 4 anni per l'ex primo cittadino. I due sono interdetti dai pubblici uffici per 5 anni