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Un palermitano al vertice della serie A: Gaetano Miccichè presidente della Lega Calcio

Indicato dal numero uno del Coni Giovanni Malagò, il presidente di Banca Imi - la banca di investimento del gruppo Intesa Sanpaolo - ha avuto il consenso unanime dei 20 club della massima serie. Suo fratello Gianfranco è l'attuale presidente dell'Ars

Un banchiere palermitano alla guida della serie A. Gaetano Miccichè (classe 1950) è stato eletto all'unanimità presidente della Lega Calcio. I 20 club della massima serie, riuniti in assemblea a Milano, hanno dato consenso unanime al presidente di Banca Imi, la banca di investimento del gruppo Intesa Sanpaolo, indicato dal numero uno del Coni Giovanni Malagò.

La carriera professionale di Miccichè inizia nel febbraio del 1971 presso la Cassa Centrale di Risparmio, dove raggiunge la carica di responsabile della clientela corporate. Il padre, Gerlando, era un dirigente del Banco di Sicilia. Suo fratello Gianfranco è l'attuale presidente dell'Assemblea regionale siciliana e coordinatore di Forza Italia in Sicilia; l'altro fratello, Guglielmo, è stato vicepresidente del Palermo calcio; suo zio Luigi, invece, fu consigliere della stessa società di calcio alla fine degli anni '50. Una famiglia, insomma, da sempre vicina al calcio.

Dopo la laurea in giurisprudenza e un master in business administration presso l'Università Bocconi di Milano, nel 1971 Miccichè avvia la sua carriera nel mondo delle banche. Nell'aprile del 1989 passa alla Rodriquez, con il ruolo di direttore centrale Finanza. Nel novembre 1992 diventa direttore generale e successivamente liquidatore delegato della Gerolimich-Unione Manifatture.

Dopo una serie di altri incarichi, nel giugno 2002 entra in Banca Intesa. Cinque anni dopo in Intesa Sanpaolo, dove è stato direttore generale e membro del Consiglio di gestione, responsabile della divisione corporate e investment banking fino al 2016 e amministratore delegato di Banca Imi fino a marzo 2015. Il neo presidente della Lega Serie A di calcio è anche membro del Consiglio di Rcs, società per la quale ha avuto un ruolo di primo piano nella scalata al vertice di Urbano Cairo. E' componente dell'Associazione bancaria italiana (Abi) e del comitato scientifico del Politecnico di Milano. Il 31 maggio 2013 è stato nominato Cavaliere del lavoro dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Miccichè entrerà in carica da presidente quando sarà rinnovata completamente la governance, con l'ad, i quattro consiglieri di Lega, quello indipendente e i due federali, e si concluderà quindi il commissariamento affidato al presidente del Coni, Giovanni Malagò. E' stato lo stesso Malagò a indicare ai 20 club la candidatura del banchiere palermitano classe 1950, il secondo presidente della Lega Serie A dopo il giornalista Maurizio Beretta, in carica per due mandati, dalla divisione fra A e B nel 2010 fino al 27 marzo 2017, quando il Consiglio federale ha dichiarato decaduti gli organi della Lega di fronte allo stallo nel rinnovo delle cariche. E' seguito un doppio commissariamento, prima con l'allora presidente federale Carlo Tavecchio e poi con quello di Malagò. Tifoso del Milan, appassionato di sport a 360 gradi, Miccichè da giovane giocava a pallone da mediano, era tennista classificato e se la cavava anche nel nuoto.  

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