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Zamparini-Sogliano, rapporto chiuso: il direttore sportivo si è dimesso

Rottura dopo le parole di ieri del presidente: "Io sono il capo e lui un collaboratore. Se vuole comandare ha sbagliato società". In mattinata il patron ha aggiunto: "Ormai eravamo alla frutta". Ora rischia anche Mangia

Ancora un direttore sportivo che si dimette nel giorno della commemorazione dei defunti. Dopo Walter Sabatini, anche Sean Sogliano ha deciso di lasciare il suo incarico in seguito all'ennesimo scontro con il presidente Maurizio Zamparini. Un rapporto tormentato durato poco meno di cinque mesi. “Ieri con Sogliano abbiamo avuto un incontro - ha detto all'Ansa, Maurizio Zamparini - durante il quale abbiamo espresso le nostre posizioni. Adesso  vedremo il da farsi: ne parlerò con l'ad Sagramola. Ritengo tuttavia che con Sogliano, ormai, eravamo arrivati alla frutta”.

E intorno a mezzogiorno è arrivato anche il comunicato ufficiale della società. "L'U.S. Città di Palermo comunica che Sean Sogliano - si legge nella nota - a far data dal 1° novembre, ha rassegnato le sue dimissioni dalla carica di direttore sportivo. A Sogliano il ringraziamento per il lavoro svolto e l'augurio per le migliori fortune professionali".

Due caratteri troppo forti, Zamparini e Sogliano, due personalità non disposte a retrocedere. Era quasi inevitabile che la relazione finisse in così poco tempo, a meno che il patron non faccia un clamoroso passo indietro non accettando le dimissioni. I primi attriti tra il presidente e il ds si erano avuti nell'ultimo giorno di mercato. Un pomeriggio bollente a Milano sul quale venne gettata acqua fredda per non compromettere sin da subito una stagione. Poi gli scontri in seguito alla sconfitta di San Siro e, infine, la frattura definitiva dopo la lite nella mattinata prima di Udinese-Palermo.

Ieri pomeriggio Zamparini a RadioRadio aveva già fatto capire tutto: "Io sono il capo e Sogliano un collaboratore. Se lui vuole fare il capo ha sbagliato società". Quasi un assist per uno tosto come Sogliano che in serata ha dato il benservito alla società. Con questi presupposti diventa sempre più precaria anche la posizione di Devis Mangia. Zamparini, al primo passo falso, potrebbe esonerarlo, sin dalla prossima partita di sabato pomeriggio col Bologna

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